Appunti di viaggio - di A. Gargano

Appunti di viaggio - di A. Gargano

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A scandire il ritmo delle giornate qui ad Agadir (Marocco) sono le voci dei muezzin diffuse dagli altoparlanti, che lassu dai minareti delle moschee in diverse ore della giornata recitano le preghiere. Cominciano molto presto, alle sei, col buio e nel silenzio del mattino, funzionando in pratica da sveglia. Ci viene spontaneo pensare a cosa accadrebbe se questo avvenisse  in Italia dove il suono delle campane delle Chiese in orari considerati "inopportuni" suscita spesso veementi polemiche.

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In un ristorante chiedo al cameriere arabo quale sia il termine francese per definire i semi di cimino che da noi, ma anche quà, si mettono sul pane: ci risponde " In francese non lo so , ma in arabo si chiama gingilen", Per completare, ma solo in parte un excursus linguistico affascinante scopriremo che in arabo samsar è il nostro dialettale sansali, l'moni sono le arance, b'tata é la patata e azzizzati viene usato nello stesso significato che diamo noi, e cioè fatti bello da aziz che appunto vuol dire il bello, il gentile ecc...

Bournia: da noi recipiente di terracotta o di vetro  di proporzioni molto belle che usiamo per conservare l'astratto: qua è nome femminile molto diffuso, e sta appunto  a simboleggiare la bellezza della donna che ha forme d'anfora.

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L'informazione: siamo purtroppo, ma questo già lo sapevamo,  periferia del mondo; anche perchè da queste parti i padelloni delle tv satellitari sono orientate verso l'Est, verso i paesi arabi. Sui canali allnews le notizie hanno inevitabilmente al centro, considerati i fatti accaduti, l'Algeria, gli USA, la Francia e l'Inghilterra.

L'Italia la vediamo solo in tre occasioni; una lunghissima intervista a Silvio Berlusconi, dove per un quarto d'ora il Silvio nazionale racconta le cose che noi ascoltiamo ogni giorno, una fugace apparizione di Bersani e una altrettanto fugacissima di Beppe Grillo, poi nient'altro. Da queste parti non vale la par condicio.

Ma ci rifacciamo, si fa per dire, con la mafia:  con  lunghi e approfonditi servizi sul tesoro in Romania di Massimo Ciancimino, sui passaggi che portano al suo tesoro e sui fondi europei che l'hanno alimentato; ed infine, e questa  è una straordinaria soddisfazione, con un bellissimo e articolato servizio sul soprano palemitano Desirée Rancadore che ha cantato Verdi alla Fenice di Venezia.

A proposito, musica in arabo si dice proprio cosi, musica.

Continua....

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