Bartolo Di Salvo: 'le vicende di villa San Cataldo sono più complesse di quanto Lei dice'

Bartolo Di Salvo: 'le vicende di villa San Cataldo sono più complesse di quanto Lei dice'

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Gentile Direttore, leggo con dispiacere il suo articolo che reca il titolo “Meno male che il F.A.I. c’è…”.

Lei conosce bene le mie attitudini e l’equilibrio personale che cerco di portare in politica, tuttavia oggi non riesco a rimanere silente rispetto alle considerazioni che Lei riporta nell’articolo di cui sopra.

Lei è avvezzo alle cose della politica. Conosce norme, regolamenti e consuetudini. Sa bene qual è il ruolo che svolge il consiglio provinciale (e di converso il consigliere provinciale), quello che svolge la giunta provinciale e quello che svolgono tutti gli altri organismi istituzionali. E proprio in considerazione delle sue conoscenze, l’articolo di cui sopra ci sembra pretestuoso, oltreché ingeneroso.

È giusto spiegare ai cittadini che il consigliere provinciale (si chiami esso Di Salvo, Lo Meo, Gargano o Balistreri) ha il compito di proporre progettualità, di indirizzare l’amministrazione, di votare, coerentemente alle iniziative intraprese, gli atti di amministrativi conseguenti: Piano Triennale delle Opere Pubbliche, Bilancio etc… .

Questo è quello che i consiglieri, che nel tempo hanno rappresentato Bagheria in seno alla Provincia Regionale di Palermo, hanno fatto.

Di contro la Giunta Provinciale, il Presidente, gli Assessori, hanno il dovere di trasformare gli atti di indirizzo del Consiglio Provinciale in progetti e piani esecutivi. E questo è quello che hanno fatto le amministrazioni provinciali che si sono succedute nel tempo.

Poi, se mancano le risorse economiche, se non si riescono a spendere quelle che ci sono, se non si erogano i finanziamenti comunitari, non può di certo essere colpa di consigli e giunte (comunali e provinciali).

Questi organismi non hanno potere legislativo (non le facciamo noi le leggi che ingessano i bilanci, che non danno tempi certi per la risoluzione dei problemi), non hanno potere coercitivo nei confronti delle inadempienze altrui.

Questo Lei, caro Direttore, lo sa bene, anzi benissimo.

Ci spieghi allora il perché di un articolo che tende a buttare la croce addosso a chi amministra, senza distinzione alcuna, che tende a negare quel minimo riconoscimento a coloro che, a fronte d’immense difficoltà e pastoie burocratiche, cercano di rendere un servizio alla propria comunità.

Su Villa Sancataldo, poi, la storia è ben più articolata di quella che racconta lei.

La Provincia di Palermo la comprò dai Gesuiti per le palesi difficoltà che quest’ultimi avevano ad affrontare gli esosi costi di gestione, nonché l’elevato costo di un intervento di restauro necessario già nel 1999.

Per un breve periodo, tra il 2003 ed il 2004, fu affidata al comune di Bagheria che ne fece uso scriteriato, procurando danni non indifferenti ai manufatti lapidei (vasi, obelischi, pinnacoli), al seguito del quale fu revocata unilateralmente da parte della Provincia la convenzione.

Oggi c’è un progetto cantierabile (già dal 2010), ammesso a finanziamento nel PIST di Bagheria. Se ancora non sono stati erogati i finanziamenti, se i lavori non sono cominciati, mi chiedo, qual è la colpa dei consiglieri provinciali o degli assessori?

Sull’adeguamento dello svincolo di Bagheria poi, mi sarei aspettato che lei avesse esercitato un diritto di critica documentato: avrebbe potuto chiedermi, come fatto in altre circostanze e per altri argomenti, le “pezze d’appoggio” del processo amministrativo che si è sviluppato, cercando e trovando responsabili e responsabilità.

Certo, posso capire la fretta del popolo, posso comprendere l’esigenza dei bagheresi di avere una città più vivibile, ma spesso i frutti del lavoro che si svolge oggi li raccoglierà qualcun altro domani. Sta nelle cose.

Non me ne voglia, Direttore, ma è marchiano il suo tentativo di essere il “tenore solista” all’interno del coro che grida e strepita contro la mala politica.

Certo la politica ha le proprie colpe, sicuramente per troppo tempo è stata sorda alle istanze del popolo, ma non in questo caso, no per quel che mi riguarda.

Un plauso certo va fatto al FAI (ed alla Prof.ssa Giuseppina Greco in particolare) ed ai tanti giovani che hanno partecipato con entusiasmo, la cui volontà di aprire Villa Sancataldo ha trovato sicuro sostegno nella nostra determinazione a far si che ciò fosse possibile, sobbarcandoci personalmente l’onere di superare limiti e difficoltà altrimenti, per la burocrazia, insormontabili.

P.S.
Caro Direttore
Qualora lo ritenesse utile potrei fornirle gli atti ed i provvedimenti che nel tempo, con modestia, ho contribuito a produrre, siano essi relativi a Villa Sancataldo o allo svincolo di Bagheria.

Bartolo Di Salvo

 

Il fatto che io sia avvezzo, come dice Bartolo Di Salvo, alle cose della politica ( voglio comunque far notare che non ricopro più alcun ruolo istituzionale dal gennaio del 1993 e che non ho più tessera di partito dal 2003) non vuol dire che (mi) ci si debba rassegnare alle inadempienze e alle promesse mai mantenute dei politici.

Io ho fatto semplicemente osservare che da dieci anni, dai consiglieri  provinciali, dagli assessori comunali e dai sindaci ( o aspiranti) di turno vengono sbandierate soluzioni a breve- medio periodo per la riapertura al pubblico del parco di villa San Cataldo e per l'adeguamento dello svincolo autostradale.

I risultati di questi impegni , o di queste promesse, sono sotto gli occhi di tutti.

Angelo Gargano


 

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