Claudio Caviglia, nuovo assessore all'Urbanistica. Il sindaco sull'abusivismo: faremo la nostra parte sino in fondo

Claudio Caviglia, nuovo assessore all'Urbanistica. Il sindaco sull'abusivismo: faremo la nostra parte sino in fondo

Politica
Typography

Una conferenza stampa stimolante e piena di spunti interessanti quella di mercoledì pomeriggio convocata per la presentazione alla stampa del nuovo assessore all'Urbanistica, Claudio Caviglia, 30 anni, ingegnere.

Erano presenti anche la presidente del consiglio Claudia Clemente,  l'assessore Alessandro Tomasello ed il segretario generale Eugenio Alessi nella prima parte.

Dopo le rituali presentazioni, "è stato mio compagno di classe dalla prima media e di lui ho stima e fiducia" dice subito il sindaco di Caviglia, e la precisazione del nuovo assessore che lui "non è un militante, ma un semplice simpatizzante del MoV 5 stelle", si passa alla rassegna di quelli che saranno i terreni più caldi con i quali dovrà misurarsi oltre al nuovo assessore, l'intera  amministrazione, vale a dire il Piano regolatore generale, con il 'carico' che porta dietro di infrastrutturazioni e servizi, ed il cui definitivo decreto di approvazione dovrebbe arrivare entro la fine di giugno, e quindi l'attualità di questi giorni legata al fenomeno dell'abusivismo edilizio e alle conseguenti acquisizioni e demolizioni.

A questo punto ha preso la parola il sindaco Patrizio Cinque che non l'ha più lasciata fino alla conclusione, dicendo cose interessanti ed in molti casi condivisibili.

"Lo stiamo affrontando a 360° - introduce il sindaco - per trovare un punto di equilibrio che contemperi le esigenze che si confrontano, la prima delle quali è il rispetto delle norme di legge che sono immodificabili e la necessità di tutelare laddove possibile il diritto alla casa.

E su questi temi diciamo subito - ribadisce il sindaco - che la politica non deve nè strumentalizzare nè dividersi; ho già convocato un incontro con i capigruppo per informarli dei passi che stiamo facendo, a partire dalla adozione di un regolamento cheabbiamo già formulato e che sottoporremo alla approvazione del consiglio."

Sulla considerazione riportata oggi su Repubblica a firma di Emanuele Lauria che in un articolo che prende spunto dai fatti di Licata scrive "in altre zone della Sicilia, e cita Bagheria e Marsala, tacciono i motori. Eppure anche nel centro del palermitano guidato dal sindaco grillino Patrizio Cinque è stata siglata un'intesa anti-abusivismo con la Procura. Ma la stessa Procura, di recente, ha segnalato l'esistenza di 600 immobili che potrebero essere già demoliti o espropriati",

Patrizio Cinque puntualizza:

"Abbiamo sinora tenuto un profilo basso proprio perchè stiamo definendo una strategia, non siamo stati inerti ma stiamo lavorando con un duplice oobiettivo: in primo luogo far capire finalmente alla gente che l'abusivismo non paga, e che, chi violerà o ha violato la legge dovrà pagare, vogliamo far sì quindi che la gente prenda consapevolezza e coscienza che la legge sarà fermamente applicata e che non ci saranno sconti per nessuno.

Inoltre vogliamo andare avanti con demolizioni o acquisizioni 'esemplari', e per questo si procederà in maniera selettiva ad individuare immobili abusivi realizzati da grossi nomi di mafia e dalla demolizione di immobili in aree di pregio del territorio a partire da Mongerbino."

"Andremo avanti - conclude il primo cittadino - per chiudere una pagina complessa della nostra comunità che, anche se ha visto migliaia di cittadini costruirsi, sia pure con violazioni di norme di legge, con sacrifici durissimi una abitazione per sè e per la propria famiglia, ha visto anche fenomeni di speculazioni che non possono essere giustificati."

Mostra quindi una planimetria di Capo Mongerbino in cui sono segnati una quindicina di edifici che possono essere immediatamente abbattuti: "il primo - chiosa il sindaco - sarà un villino appartenente ai Greco, ed abbiamo già individuato il capitolo da cui attingeremo gli 80.000 euro necessari per demolirlo" ( verosimilmente è il villlone di 18 stanze confiscato a Pino Greco, inteso Scarpuzzedda, killer di mafia, che assieme a Nicola Prestifilippo, autore dell'altro scempio sull'Arco Azzurro seminò il terrore e la morte nel famoso triangolo nel 1982 n.d.r.).

"Cosa nostra non ha più corsie preferenziali in comune, e nel momento in cui saremo costretti a demolire  immobili, vogliamo costruire una coscienza nuova a Bagheria e tra i bagheresi" è il suggello finale del sindaco alla conferenza stampa.