Perchè l'urbanistica a Bagheria è sempre opera del diavolo?

Perchè l'urbanistica a Bagheria è sempre opera del diavolo?

Politica
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Non ce ne vorranno i consiglieri comunali di Bagheria:
ma nel corso della seduta convocata mercoledì sera, dal commissario straordinario geom Giuseppe Traina, non siamo riusciti a comprendere e tanto meno a condividere la “ratio” che stava dietro la quasi totalità degli interventi.
Vediamo però di esaminare i fatti nella loro specificità ed evoluzione.

Il consiglio comunale era stato convocato dal commissario straordinario geom.Giuseppe Traina con lo scopo di raccogliere dai consiglieri opinioni e proposte circa l’argomento che aveva spinto l’Assessorato a nominarlo, il 12 di Ottobre 2009, commissario straordinario per l’esame di un Piano di lottizzazione inteso “Levante”.
Nello scorso consiglio si erano già manifestate voci di dissenso per il fatto che il commissario appena l’indomani del suo insediamento aveva “sottratto” il fascicolo alla competenza del consiglio.
L’argomento dopo avere superato il passaggio dalla competente Commisssione consiliare già dal 29 giugno 2009 era stato posto all’ordine del giorno del consiglio comunale.
Né l’opposizione per ovvi motivi, né la maggioranza per motivi altrettanto ovvi, ( l’urbanistica è materia che scotta), avevano chiesto il prelievo del punto all’o.d.g., e là secondo noi, e secondo i proponenti, sarebbe rimasto mesi e forse anni.

Il proponente del Piano, la Ditta Gamma di Franco Maggiore, considerato questo ritardo, a suo avviso ingiustificato, aveva chiesto all’Assessorato la nomina di un commissario ad acta; richiesta cui l’Assessore aveva prontamente aderito.
Ma facciamo un passo indietro: la ditta Gamma , che rappresenta ben 37 proprietari, aveva presentato il Piano di lottizzazione sin dal Luglio del 2002, quindi oltre sette anni fa. Il piano che riguarda un’area di circa 75.000 mq., e la costruzione di 80 appartamenti con la legge sull’edilizia agevolata, la 485, oltre a 30 case a corte e 16 case a schiera, prevede un insediamento abitativo di circa 1.000 abitanti, in contrada Santa Marina, zona Villa San Cataldo per capirci.
Nel dicembre del 2006 la Ditta ritenendosi danneggiata per un atteggiamento a suo dire dilatorio dell’Amministrazione, aveva anche allora chiesto la nomina di un commissario, che avrebbe dovuto giudicare se nei comportamenti posti in essere dall’amministrazione ci fosse una volontà ostruzionistica: Il commissario rimase sino al 30 Gennaio del 2008, e non rilevò alcuna anomalia nel comportamento degli uffici.
La conclusione fu che era l’oggettiva complessità della pratica che costringeva gli uffici a continue richieste di documentazione integrativa e chiarimenti.
Negli anni ci sono stati un andirivieni di carte bollate, almeno due passaggi alla Sovrintendenza , Genio Civile, ed organismi vari.
L’ultima documentazione integrativa perviene al Comune di Bagheria nel marzo di quest’anno: l’assessore Pietro Pagano manda subito la pratica alla III commissione consiliare, cui compete però solo un parere consultivo, che la esita con due voti a favore e tre astenuti.
Il P.U.E., Piano urbanistico esecutivo, arriva peraltro in consiglio, con un parere favorevole del capo del Settore Urbanistica, dr.ssa Marino, che ne dà atto in aula.

Si arriva quindi alla seduta di ieri in cui la gran parte degli interventi si muove sulla falsariga di una logica rancorosa e recriminatoria nei confronti della decisione dell’Assessorato e di rammarico , per non aver potuto il consiglio comunale, ahimè, esaminare il piano perché ormai, come traspare dalle dichiarazioni di tutti, questa è una assemblea, adulta, matura e vaccinata per potere affrontare argomenti scabrosi e di questa portata.

Nessuno però dice come la pensa, tranne un passaggio nell’intervento di Tommaso Gargano per l’U.D.C. “ se oggi avessimo dovuto decidere avremmo dato un parere favorevole” e di Cangelosi (PDL), che contesta il fatto che la disponibilità di alcuni proprietari ad autorizzare il passaggio dai propri terreni ai lottizzanti, non corrisponde esattamente a quanto prevede la legge, e cioè la “disponibilità” del bene.

Ma a parte queste due notazioni specifiche i cittadini che hanno visto la seduta del consiglio in tv, non hanno capito un granchè di cosa si stesse parlando.

I consiglieri , per la quasi totalità hanno scelto la strada dell’indignazione e degli alti lai per la sovranità violata del consiglio: così Rosario Giammanco che attacca duramente gli uffici dell’urbanistica e Francesco Lima che rivendica la dignità del consiglio; così Mimmo Di Stefano e Gino Castronovo che abbandonano l’aula, “”tanto quanto diremmo non servirebbe a nulla”, (quest’ultimo annuncia che eventualmente in altra sede dirà la propria opinione); così Enzo Gulli, che arriva a tacciare l’Assessorato al Territorio di aver avuto un comportamento “criminale”, politicamente s’intende, così Mimmo Aiello e Giuseppe Cangelosi, da sempre polemici con il dirigente dell’Ufficio urbanistico e con l’amministrazione.

Tutti uniti stavolta, maggioranza e opposizione, a considerare sostanzialmente inutile questa assemblea, e per questo, inutile era anche esprimere la loro opinione sul P.U.E.

Tutti uniti nella rabbia e nell’indignazione, tutti a rivendicare sovranità e ruolo del consiglio, ma alla fine ci hanno lasciato ed hanno lasciato, migliaia di cittadini con un interrogativo per la testa.

Ma che cos’era questo benedetto Piano di lottizzazione” Levante” e come la pensano partiti, gruppi politici e consiglieri comunali?
Non lo sapremo mai.

Ed il tutto con l’alibi e il pretesto, che tanto, opinioni e giudizi espressi l'altra sera dal consiglio, non avrebbero avuto alcun peso nelle decisioni: ergo non diciamo niente.
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Tranne che, appena fuori dall’aula, ancora tutti, maggioranza e opposizioni ad accusare e recriminare, che la sera di mercoledì 28 ottobre 2009, nel silenzio di tutti era passato un megapiano di lottizzazione di 240 appartamenti e la nascita di un nuovo quartiere, e di fatto quindi, uno stravolgimento dell’assetto urbanistico e abitativo del nostro paese.
Ma chi avrebbe dovuto dirlo, di grazia?
A conclusione della seduta il commissario, dopo avere masticato caramelle per tutta la serata, con molta cortesia istituzionale, in venti parole ha concluso che avrebbe tenuto conto di quanto emerso dal dibattito (sic!) e che, dopo avere esaminato con calma e ponderatezza le carte, avrebbe prodotto una deliberazione.
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