Crisi al Comune: comunque vada, sarà un....fiasco

Crisi al Comune: comunque vada, sarà un....fiasco

Politica
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Sarà molto difficile per Biagio Sciortino, riuscire a rispettare il 15 gennaio come data in cui dovrebbe annunciare la nuova ( o vecchia?) compagine assessoriale e i nuovi ( o vecchi?) alleati,

considerato che i punti del programma, cioè i problemi veri della gente, sono quanto di più lontano possa esistere dall’attenzione e l’interesse di quanti, uomini e partiti, in questa fase hanno la responsabilità della cosa pubblica.
E’ un momento in cui la confusione regna sovrana: si sovrappongono incontri, riunioni, telefonate, proposte, ipotesi, intese, una sorta di film di Ridolini, e in cui circolano i boatos più incontrollati.
Ma nella gran confusione qualche punto fermo c’è. A partire dalla posizione del P.D., che si può ormai definire un partito indeciso a tutto.

Il coordinamento di venerdì scorso ha sancito una lacerazione pressocchè insanabile in questo partito, ed il timore adesso è che qualunque delle due componenti, (quella “lealista”, Gulli, Cilea, Vella, che vuole rafforzare la compagine assessoriale e andare avanti con Sciortino sino al voto, o la corrente dissidenti dei 4 consiglieri, Amato, Chiello, Di Bernardo, Maggiore, che vuole congelare tutto per rinviare la decisione definitiva, per l’oggi di sostegno alla maggioranza, e per il domani sulla candidatura a sindaco, al congresso del partito), alla fine prevalga, nei fatti, cioè in consiglio comunale, si continuerà come è stato negli ultimi mesi, cioè ognuno per la propria strada.
Dopo la traumatica conclusione del coordinamento di venerdì scorso, è prevista per giovedì una auto convocazione del coordinamento, ma non c’è in agenda alcun incontro con Sciortino.
Venerdì scorso infatti i “lealisti” , che pare abbiano la maggioranza nel coordinamento, avevano proposto di votare emendamenti alla lettera del segretario, ma i quattro consiglieri si erano opposti abbandonando poi la riunione, in ciò imitati dal segretario.

Qualunque cosa si possa ipotizzare, di certo c'è che la soluzione di questa crisi politica , che nasce da una serie di reciproche diffidenze, di opportunismi e di tatticismi, passa comunque dal Partito Democratico.

Anche perché i tentativi confusi ed estemporanei di Biagio Sciortino di imbarcare PDL e Forza Italia si sono rivelati sinora un fiasco, mentre continua la baraonda di consiglieri civici e indipendenti, che cercano disperatamente di prendere l’ultimo treno buono, di quà al voto, che gli dia assessore e visibilità.

E purtroppo il buon Biagio ha una parola ( e una promessa) buona per tutti.

Un fiasco è stata per esempio, l’incontro che Biagio Sciortino, ha avuto con il deputato regionale Franco Mineo, in ciò sollecitato da Miccichè, presenti i due consiglieri del PDL, Cangialosi e Aiello ( Calì tende a distinguersi dai due) oltre che Ciccio Lima, per cercare di guadagnarsi i favori di una componente del centrodestra.
Come non pare decollare il tentativo di creare un gruppetto, Coniglio-Vigilia, che, sostenuto all’esterno da un gruppo di commercianti, avrebbe dovuto vedere Gianfranco Ingrassia o Miche le Sciortino assessori in giunta.
In realtà gli unici che parlano un linguaggio chiaro sono oltre ai due consiglieri succitati del PDL, Gino Castronovo di Sinistra Democratica, Paolo Amoroso di A.N. e l'indipendente Bartolone che hanno categoricamente escluso, un loro appoggio a Sciortino, ritenendosi, in qualche caso, assolutamente alternativi all’U.D.C.; tutti gli altri sono sul mercato.

Il partito più unito e più determinato, che si muove in perfetta sintonia con Sciortino è l’U.D.C. che ha ribadito da un canto in un documento la volontà di andare avanti nell’esperienza di governo, e dall’altro ha di fatto riconfermato i nomi dei suoi tre assessori; e per quanto riguarda le deleghe , non le considera elemento di pregiudizio, ma ritiene che alla riassegnazione delle deleghe si debba arrivare attraverso un percorso condiviso che guardi alle competenze ed ai traguardi raggiunti dai vari assessori.

Nelle ultime ore però si stanno moltiplicando gli appelli di leader regionali e nazionali del P.D. per favorire una ricomposizione dell’allenza P.D.-U.D.C.

C’è pertanto da ipotizzare che, a conclusione di questa pantomima, una soluzione pasticciata verrà trovata e i cocci della vecchia maggioranza verranno comunque rimessi assieme, ma nulla potrà garantire governabilità ed efficienza della nuova giunta per potere aggredire e risolvere le questioni più gravi aperte, e d è ormai superfluo spiegare quali siano, perché sono le questioni di cui tutti i giorni parlano i comuni cittadini.

Si saranno solo persi qualche mese e qualche buona occasione per risolverli.

 

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