Corso Umberto ai pedoni e P.R.G.: la maggioranza si gioca tutto

Corso Umberto ai pedoni e P.R.G.: la maggioranza si gioca tutto

Politica
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Sarà il vero tema dirimente la campagna elettorale prossima ventura: sarà un referendum pro o contro il corso pedonale.

E' chiaro ormai che tutti i candidati a sindaco saranno chiamati a pronunciarsi su questo tema. Diventerà nell'opinione di tanti una sorta di scelta discriminante sulla quale giudicheranno la qualità della proposta politica dei vari candidati.
Non siamo in grado di prevedere se la maggioranza di fronte ai diktat dei negozianti farà, anche solo in parte, marcia indietro.

Ci è parso però di capire che su questo problema soprattutto nell'U.D.C. qualcuno porta avanti idee che non coincidono con quelle del sindaco e delle altre forze di maggioranza.
Non è un mistero che l'assessore Filippo Tripoli dichiara pubblicamente e senza alcuna remora di non condividere l'opinione del sindaco sul corso pedonale, e che l'assessore Gianfranco Ingrassia , va perorando "coram populo" la proposta di chiudere al traffico automobilistico il Corso Umberto solo il sabato e la domenica.
E' probabile che i favorevoli al corso chiuso al traffico cercheranno di accelerare al massimo quei provvedimenti sui quali il consiglio li aveva impegnati; posteggi e navetta circolare innanzitutto.
Sono dissensi che la maggioranza si troverà a dovere affrontare, ed è possibile che assisteremo nei prossimi giorni ad un tentativo di ricompattamento di una coalizione che nell'ultimo periodo ha mostrato vistose crepe.
E la questione della riapertura al traffico automobilistico del corso Umberto, posta in maniera perentoria nella scorsa assemblea dei commercianti, è venuta a turbare un equilibrio già precario.

Oltre che sul corso Umberto sono altri i "fronti" caldi: a partire dalle nomine di sottogoverno.

Anche perché i lettori ricorderanno che l'U.D.C., con Gino Di Stefano che si rifiutava di accettare le deleghe, aveva minacciato di mandare tutto in alto mare, (proprio all'indomani della soluzione della crisi a fine gennaio), se Gianni Granata non si fosse dimesso da amministratore delegato del Patto territoriale di Metropoli est.
L'U.D.C. rivendicava infatti quell'incarico per qualcuno dei suoi, ritenendosi sottovalutata rispetto ai "posti" di sottogoverno spettati al P.D.
Quel posto di sottogoverno però, è stato poi dato a Gianluca Rizzo, in quota M.P.A. quindi.

E' pure vero però che nel giro di un anno tre dirigenti apicali in quota Partito democratico hanno fatto, insalutati ospiti, le valigie: prima l'ingegnere Gullo, dirigente dei Lavori pubblici, poi la dr.ssa Marino, dirigente della Sezione Urbanistica, ed infine qualche giorno fa il direttore generale Di Liberto.
Ma la nomina interna dell'ingegnere Vincenzo Aiello a dirigente del settore urbanistico ha trovato l'U.D.C. tiepido.

Ed è proprio la revisione del Piano Regolatore generale uno degli elementi di frizione tra Sciortino e l'U.D.C.: è vero che le direttive generali per la revisione del P.R.G. sono state presentate in un ordine del giorno di tutta la maggioranza, ma è pure vero che prima dovranno essere approvate  e poi occorrerà  passare alle concrete scelte progettuali ; e non è per niente scontato che queste scelte andranno nella direzione auspicata dall'U.D.C.


Addirittura nelle scorse settimane erano circolate voci di un partito dell'U.D.C. che si avviava a salutare Biagio Sciortino, con qualcuno che proponeva di mollare subito baracca e burattini e altri che invece, più responsabilmente, vogliono approvare il bilancio prima di arrivare al "redde rationem".
E già si fa una data: il 15 Luglio giorno del Festino.

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