Pino Fricano era stato perentorio: la sentenza del C.G.A. che annulla di fatto il Piano regolatore generale di Bagheria, è stata possibile grazie anche alla "latitanza"
del Comune che di fronte al Consiglio di giustizia amministrativa non si era costituito in giudizio. Lo aveva dichiarato in una intervista a Teleone, allorchè senza mezzi termini affermò:" Questa sentenza che suona come una sconfitta per l'amministrazione è stat resa possibile dal fatto che il Comune di Bagheria al momento della discussione del ricorso di fronte al C.G.A. .non c'era: e, come si sa, gli assenti hanno sempre torto."
Biagio Sciortino, non ha affatto gradito, quello che a suo parere, e stando alle carte, è un vero e proprio capovolgimento di responsabilità, ed in una dichiarazione riportata dal sito ufficiale del comune ha ribadito:" E' giusto fare chiarezza alla confusione che è scaturita da questa sentenza. Il piano regolatore, a nostro avviso, è vincente ed è un buon piano regolatore con tutti i "limiti" che possono avere i piani regolatori.
Nel 2003 io ero nella giunta guidata da Pino Fricano e proprio allora vi fu un primo ricorso a cui l'amministrazione si è opposta. Immediatamente dopo, nel 2005, un secondo ricorso a cui il Sindaco Fricano, che allora aveva la delega all'Urbanistica, non ritenne opportuno riopporsi .Le responsabilità non vanno ricercate in quest'amministrazione ma proprio questa amministrazione, che mi onoro di guidare, ritiene che la sentenza del C.G.A. sia un atto di ingiustizia e che comunque ogni sentenza rispettata ed applicata".
In effetti dal testo della sentenza si evince chiaramente che la sentenza del T.A.R. che in un primo momento dava ragione al Comune è del 14 Luglio del 2004, ed in quella occasione il Comune di Bagheria era presente nel procedimento. Il ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa è invece in effetti del 2005, come indica la sentenza, che non specifica però il mese. Il sindaco di Bagheria, sia pure in un clima da mesi travagliato, sino al mese di marzo del 2006 fu Pino Fricano.
Bisognerà però vedere , in che data il Comune ebbe notificata la notizia del ricorso della famiglia Greco al C.G.A., e quali erano i termini entro cui il Comune avrebbe potuto costituirsi in giudizio. Si rifletta per esempio sul fatto che pur essendo la sentenza del C.G.A., oggetto della polemica, del 28 giugno 2010, ad oggi non è stata ancora notificata al Comune.
Potete scommetterci che questo rimpallo di responsabilità non finirà qua.
