Perchè si ritorni ad una "Bagheria operosa" -di Bartolo Di Salvo

Perchè si ritorni ad una "Bagheria operosa" -di Bartolo Di Salvo

Politica
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Abbiamo realizzato questa intervista con Bartolo Di Salvo, candidato a sindaco di Bagheria per il centrodestra, con l'obiettivo di dare una rappresentazione che possa essere la più completa, dei vari candidati, delle forze in campo e dei loro programmi.

 

1) Partiamo dalla domanda più ovvia: perché ti candidi a sindaco? Sino a qualche mese fa ti schermivi e nicchiavi, oggi ti sei deciso. Quale è la molla che ti ha spinto a prendere questa decisione che comporta grandi responsabilità?

Le cose rispetto a qualche mese fa sono cambiate. Allora, in quel contesto politico di riferimento (era credo Marzo del 2010), ed in quella situazione amministrativa l'ipotesi di sostegno a Sciortino era quella più naturale.

Alcuni avvenimenti successivi hanno rideterminato la nostra collocazione all'interno dello scenario politico: il PD, in Sicilia, è passato dall'opposizione a Lombardo al sostegno tecnico, ed a quello politico dopo; a Chianciano l'UDC ha avuto una decisa virata a sinistra non condivisa all'interno del consiglio nazionale del partito, che era stato prontamente sciolto, che ha determinato la scissione e la conseguente nascita del PID, collocato naturalmente nel centro-destra. Questa posizione, condivisa localmente quasi all'unanimità, è stata notificata a Biagio Sciortino.

Abbiamo quindi cominciato il processo di riconnessione dei percorsi politici con i partiti del centro-destra (PdL e Forza del Sud) a cui abbiamo proposto la condivisione di una candidatura per il rinnovo dell'amministrazione di Bagheria. A quel punto è nata, prima l'ipotesi di una mia candidatura, e successivamente la piena condivisione della stessa da parte di tutta la coalizione.

2) Hai spesso parlato, quando eri consigliere e presidente del consiglio di un comune, quello di Bagheria, che rischia il collasso finanziario. Però negli ultimi due anni e mezzo in cabina di regia ci siete stati anche voi dell'U.D.C. oggi P.I.D.. E allora?

Non rinneghiamo certo la nostra esperienza amministrativa ne tantomeno il ruolo che abbiamo rivestito, ma proprio nel contenimento della spesa, soprattutto per il costo del personale e consulenze, si sono registrati successi lusinghieri: abbiamo risparmiato circa 300.000,00 € annui ricorrendo a dirigenti interni.

3) In che cosa si è manifestato il vostro apporto, e quanto ha inciso?

Come dicevamo, quando abbiamo accolto l'appello di Biagio Sciortino ci siamo posti l'obiettivo di contribuire a rendere l'amministrazione più "operativa", crediamo di esserci riusciti.

Molte opere pubbliche hanno trovato la loro realizzazione con la nostra presenza in giunta: la zona artigianale innanzitutto che dopo 40 anni è in fase di completamento; la barriera frangiflutti, pensata da altri, ma istruita, approfondita ed  appaltata durante la nostra reggenza dell'assessorato ai Lavori pubblici; il completamento e la copertura del depuratore di Aspra è oggi una realta.

Possiamo continuare con la formazione del personale, con il contenimento delle spese per incarichi dirigenziali e consulenze, l'attività intensa nel settore sociale. Crediamo alla fine di aver contribuito a dare all'amministrazione di Biagio Sciortino un po' più di concretezza.

4) Va riconosciuto che sulla vicenda Coinres sei stato tra i pochi che ha cercato di frenare la deriva clientelare e che ha tempestivamente avvistato il dissesto finanziario che queste gestioni stavano creando. Se dovessi essere eletto come affronteresti quello che è il "problema dei problemi"?

Non era difficile prevedere la deriva verso lo sfascio che la gestione del COINRES stava producendo. Già nel 2007 avevamo anticipato, con una richiesta di accesso ispettivo al commissario straordinario per i rifiuti, la possibilità che assunzioni non giustificate avrebbero creato gravi disagi ai bagheresi tutti, cosa che si è puntualmente verificata. Poi nel 2008, all'apice di una gestione dissennata, abbiamo sottolineato con un manifesto il disastro che sarebbe avvenuto.

L'ipotesi di una mia elezione mi porrebbe di fronte alla responsabilità di affrontare in modo radicale il problema, perché è assolutamente impensabile che a pagare per le inefficienze gestionali debba essere la cittadinanza di Bagheria: non aumenti della tassa, ma tagli alle spese.

5) Uno dei limiti più gravi delle amministrazioni di Pino Fricano e Biagio Sciortino, è stata, a mio avviso, l'eccessiva acquiescenza allo strapotere dei partiti per quanto riguarda le nomine e le deleghe degli assessori. La legge presuppone infatti un rapporto diretto e di fiducia tra il sindaco e gli assessori, al di fuori dei partiti.
Non pensi che accettare a scatola chiusa così come sinora è stato i nomi imposti dai partiti, abbia elevato, in certi casi, a compiti di responsabilità persone inadeguate che magari poi lavorano male e appesantiscono l'azione amministrativa?

Ho una visione differente del problema. Ritengo che i partiti, quali organismi organizzati per la rappresentazione delle istanze popolari all'interno delle istituzioni, debbano assumere la responsabilità della gestione delle esigenze di un territorio, al di la degli uomini ed in modo duraturo nel tempo: non è pensabile che un'iniziativa posta in essere da un assessore in rappresentanza di un partito debba essere abbandonata dallo stesso se non più rappresentato.

In altri termini non si prendono i voti dei cittadini e poi ci si dimentica delle loro esigenze. È evidente che la qualità degli uomini a chiamati a rappresentare i partiti debba essere all'altezza delle esigenze di una città come Bagheria.

Penso, infine che l'esperienza di gestione amministrativa da parte di movimenti civici a Bagheria abbia fatto il proprio tempo: la situazione attuale è sostanzialmente figlia della gestione di due amministrazioni guidata da movimenti civici.

6) Quello dei costi della politica è un tema cui, chi voglia guidare questa città, non potrà sfuggire: dal 2007 al 2010 i costi dei politici praticamente raddoppiati, sino ad arrivare a pesare sul bilancio comunale a Bagheria poco più o poco meno di un milione di euro l'anno.. Una cifra oggettivamente impressionante, in un comune in cui spesso mancavano i soldi per mettere il carburante nei mezzi della amministrazione. ed a  fronte anche di una produttività bassissima delle assemblee elettive. Non pensi che siano cifre scandalose?

I costi della politica sono determinati per legge ed una riduzione dei diritti da riconoscere alle aziende datrici di lavoro non è auspicabile poiché si ridurrebbe l'accesso alle cariche elettive. Altra cosa è invece richiedere che le sedute consiliari e delle commissioni siano più proficue: una riduzione di queste ultime comporterebbe un risparmio per la collettività non indifferente. Servirebbe una regolamentazione dei lavori consiliari più rigida, ma forse si rischierebbe di non dare voce ad una parte di elettorato e quindi della città.

7) Il corso Umberto chiuso ai veicoli è uno dei provvedimenti che hanno qualificato la giunta Sciortino: lo manterrai o introdurrai qualche modifica?

In linea di principio ritengo che il corso Umberto debba rimanere chiuso. Credo sia una conquista di civiltà, d'altro canto non si può non tenere conto dei limiti "strutturali" che una scelta così radicale sta comportando ad una parte del centro storico e ad alcune categorie commerciali. Sarebbe stato razionale creare prima le infrastrutture di sostegno (parcheggi, bus navetta) e poi chiudere il corso Umberto, contemplando magari alcuni ammortizzatori a sostegno delle attività commerciali. Il rischio è di aver un bel salotto ma non utilizzarlo. Sarà necessario predisporre un approfondito Piano Urbano del Traffico ed un offerta di mobilità integrata per minimizzare i disagi per gli abitanti del centro storico.

8) Un aspetto dell'amministrazione Sciortino che consideri tra i peggiori? E tra i migliori?

Credo che il limite dell'amministrazione Sciortino sia stata la mancanza di una condivisa visione dello sviluppo del territorio, un difetto di progettualità che la trascinata da una soluzione tampone all'altra. Troppo spesso si è avuta la sensazione che Biagio Sciortino non avesse il controllo della situazione e la conduzione dell'affaire COINRES ne è l'esempio più eclatante. Di positivo c'è da la realizzazione di alcune opere di grande pregio e di grande rilevanza strategica per lo sviluppo futuro di Bagheria.

9) L'assenza della collegialità nelle decisioni è stata una delle critiche che più di frequente avete rivolto come partito al sindaco in carica: con quali strumenti pensi di realizzare un maggiore coinvolgimento degli alleati nelle decisioni piccole e grandi?

L'ordinamento degli enti locali prevede la separazione dei compiti tra i due organismi, Consiglio e Giunta: il primo è organismo di indirizzo, programmazione e controllo il secondo è organismo operativo ed attuativo. Negli ultimi dieci anni è venuta meno l'azione sinergica tra i due organismi, dove l'uno (la Giunta) ha prevaricato l'altro (il Consiglio).

La collegialità sarà raggiunta nel momento in cui al Consiglio comunale verrà restituito il ruolo che gli è proprio: ogni determinazione del Consiglio deve diventare linea guida per l'operato della Giunta.

10) Sciortino sottolinea, e  va detto anche a ragione, che dopo venti anni di scioglimenti e batticuore Bagheria torna serenamente al voto senza rischi di scioglimento: pensi di poter garantire un risultato analogo alla fine dei cinque anni di sindacatura, se venissi eletto?

Il merito di una certa serenità amministrativa va sicuramente ascritta all'amministrazione Sciortino, e, come mi pare tenda a sottolineare il sindaco, anche ai partiti e al consiglio ocmunale: ma credo che questa debba essere la normalità. D'altro canto non capisco perché non dovrebbe essere così anche nel futuro. La strada tracciata nell'azione amministrativa prevede l'assoluta incompatibilità con atteggiamenti compiacenti o conniventi con il malaffare e la mafia e questo è vero per me come per chiunque altro. Dal canto nostro fisseremo un livello di rigore etico e morale al di sotto del quale nessun rappresentante istituzionale dovrà mai scendere, pena l'esclusione da qualunque consesso di partecipazione democratica. Questo sarà fatto per tutelare la nostra città prima e l'Amministrazione dopo.

11) In breve: la tua idea della Bagheria dei prossimi cinque anni.

Penso ad una città a misura di giovani, dove si lavorerà sodo per ricostruire il tessuto produttivo e sociale della città. Si lavorerà, senza sosta e senza risparmio di energie, per restituire la "speranza" di un futuro possibile ad una generazione che oggi non ne ha.

Lavoreremo per dare la "speranza" alle madri ed ai padri dei giovani neolaureati di vedere i loro figli costruirsi un futuro lavorando a Bagheria.

Lavoreremo sodo, dalla mattina alla sera, perché le imprese artigiane, le piccole industrie, le aziende della new-economy possano trovare condizioni vantaggiose di sviluppo a Bagheria. Lavoreremo sodo, senza riserva di energie, perché i diritti non vengano spacciati per privilegi, perché i dipendenti del comune siano al servizio dei bagheresi, perché l'azione amministrativa sia trasparente e verificabile da ogni cittadino.

Lavoreremo, come ci hanno insegnato i nostri padri, perché Bagheria torni a essere "cittadina operosa", per i nostri fratelli, per i nostri figli.

 

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