Vincenzo Lo Meo: "Penso ad una grande squadra dai piedi buoni"

Vincenzo Lo Meo: "Penso ad una grande squadra dai piedi buoni"

Politica
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Continuiamo nelle interviste ai candidati a sindaco di Bagheria per le elezioni amministrative del 29-30 maggio. E' la volta di Vincenzo Lo Meo

 

1) Cosa ti ha spinto a candidarti ?

Per chi è impegnato attivamente in politica ed è abituato a rappresentare i propri concittadini, come faccio da tanti anni, la candidatura a sindaco della propria città è l'approdo più istintivo e naturale.

L'amore per la città nella quale sei nato e vivi e la voglia di renderla migliore costituiscono la molla che scatta nel volersi assumere quello che è un compito difficile e di grande responsabilità. Oggi più di prima.Chi se la sente e ha voglia di spendersi ha il dovere di partecipare.

 

2) Ha suscitato qualche perplessità il tuo passaggio dal PDL all'UDC nell'immediata vigilia del voto. Non credi che questo possa danneggiarti a livello di immagine?

La circostanza può essere facilmente strumentalizzata da chi vuole specularci. In effetti chi mi conosce sa che io ho sempre messo al primo posto la politica del fare, con la voglia di incidere per contribuire a rendere migliore questa città e che non mi sono mai particolarmente appassionato alle etichette e alle sigle di partito.

Da assessore ho incrementato il verde pubblico, ho definito i regolamenti per le categorie produttive, ho lavorato per Monte Catalfano, da consigliere provinciale ho fatto il massimo per attrarre risorse, aiutare l'associazionismo, dando una mano ai giovani in cerca di lavoro.

Debbo riconoscere che rispetto all'obiettivo che mi ero proposto di mettere a disposizione della mia città la mia esperienza politica maturata in questi anni, il partito del PDL mi sembrava inadeguato, perché profondamente diviso, e a Bagheria sostanzialmente in sonno.

L'U.D.C. di Casini invece si muove all'interno di un progetto di una forza di centro moderato, laico e riformatore con principi che condivido, e che penso possa consentirmi di dare corso alle mie aspirazioni politiche; mi considero strumento di questo progetto che può dare un governo più efficiente ed efficace a Bagheria, insieme ad una squadra che si rifà alle forze di governo regionale (FLI, parte del MPA quale Progetto per Bagheria e la parte del PD che fa capo al segretario cittadino di Laura Maggiore) e che vuole essere, soprattutto, alternativa rispetto ai partiti e allo schieramento che ha governato Bagheria negli ultimi anni (Sciortino e gruppo del PID).

Un contributo importante viene anche dal mondo dell'associazionismo e in particolare dal Laboratorio B, gruppo di professionisti che hanno dato prova di avere idee originali nell'affrontare e dare soluzione a problemi complessi oltre a volersi spendere per la gestione della cosa pubblica secondo i criteri del merito e della capacità

 

3) Che giudizio dai sui cinque anni di amministrazione Sciortino?

Non voglio fare il professore che prende a bacchettate gli alunni: so quanto è difficile il compito degli amministratori locali, la cui volontà si scontra spesso con le difficoltà di ordine economico, con gli apparati burocratici, e con legislazioni inadeguate.

Sciortino si è concentrato solo sulla promozione dell'immagine di Bagheria (facendo della legalità il vessillo del suo governo). E' stato però vittima di se stesso.

Quando il paese diventa una vera e propria gruviera, quando la spazzatura raggiunge i livelli che ha raggiunto, quando una città sembra sprofondare nel caos e nel disordine e si ha la sensazione, forte, che non via sia governo, non si può dire :"E' colpa degli altri".

Un sindaco di destra, di centro o di sinistra, ha il dovere di rispondere alle istanze che una città importante come quella di Bagheria rappresenta, e secondo me, Biagio Sciortino, pur eccellente assessore alla cultura, si è rivelato inadeguato nel ruolo di sindaco.

Soprattutto poco si è fatto per attrarre risorse esterne e mettere in cantiere nuovi progetti. Il sindaco che verrà non troverà nulla, diversamente da come è avvenuto quando Sciortino diventò Sindaco.

La cura dell'immagine di una comunità è importante, ma non basta e non è tutto, e soprattutto non può essere utilizzata per coprire i vuoti progettuali e fattuali. La legalità poi è un aspetto immanente ai procedimenti, una condizione normale di una amministrazione, come noi siamo convinti debba essere e non va sbandierata, spesso vanamente, in ogni occasione.

 

4) Il Coinres oggi sembra figlio di nessuno: però la legge sugli ATO l'ha varata il governo regionale con Salvatore Cuffaro presidente; Raffaele Loddo assessore provinciale del PDL, (in una provincia il cui presidente era il PDL Francesco Musotto), ne fu il presidente al momento delle "infornate" delle assunzioni "Temporary"; presidenti ne sono stati anche sindaci di centrosinistra dei 22 comuni che fanno parte del Consorzio. E' quindi un po' figlio di tutti: come se ne viene fuori?

Uscire dal fallimento dell'esperienza COINRES non sarà facile e comunque sconteremo per anni il pagamento dei debiti contratti e l'aumento vertiginoso dei costi, e seppur con difficoltà riusciremo ad affrontarlo con metodo e risolutezza.
Indubbiamente va applicata senza esitazione la nuova legge regionale 9/2010 "Gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati", in vigore dal 23 aprile 2010 che prevede il raggiungimento di una quota del 65% di raccolta differenziata entro il 2015 (con almeno il 50% dei rifiuti riciclati) e un unico ATO per la provincia di Palermo.

Resta il problema del personale: la legge prevede la salvaguardia dei posti di lavoro, e il dirottamento del 90% del personale dagli uffici al servizio di gestione integrata dei rifiuti.

In effetti il problema va risolto a monte, con l'avvio razionale di una vera e sin da subito raccolta differenziata, individuando le migliori metodologie di raccolta, in rapporto al variegato territorio comunale, alle tipologie di utenza ed alle realtà imprenditoriali locali che possano accettare le varie frazioni merceologiche, anche nell'ottica della riduzione dei trasporti su strada.

Proporremo una campagna d'incentivazione basata, oltre che su uno stimolo "etico", anche su una riduzione della TARSU, per gli utenti che aderiranno alle campagne di riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata o per coloro che ricorreranno al compostaggio domestico

L'altro problema, drammatico, del personale si affronterà attuando le sentenze della magistratura, salvaguardando i posti di lavoro, per quanto potremo fare. Esigeremo però che il personale lavori e svolga il servizio per il quale è pagato, nel rispetto dei contribuenti bagheresi.

I cittadini devono poi capire che sono i primi a dover mantenere pulita la propria città e che la "res publica non è res nullius ma res omnium" e non tollereremo comportamenti contrari alle regole, convinti che anche l'amministrazione più efficiente nulla può fare con 60.000 abitanti che non collaborano a tenere pulita la città.

 

5) Il futuro di Bagheria: tu insisti da tempo sul fatto che, con condizioni di vita e di reddito diverse, una nuova agricoltura sia possibile, ma come se ne creano oggi i presupposti?

Bagheria vive una particolarità tutta propria: molte famiglie sono proprietarie di ottimi terreni e per di più irrigui ma in stato di abbandono, ma in quelle stesse famiglie vi sono giovani disoccupati, poiché non si è sperimentata alcuna sostituzione dei limoneti di un tempo con colture alternative orientate al mercato.

Particolarità ancora più stridente ove si consideri che siamo in'area metropolitana con oltre un milione di consumatori, dove alcune produzione agricole di nicchia possono trovare sbocchi idonei e contribuire al sostegno dell'economia locale. L'iniziativa è ovviamente in capo al privato.

Compito dell'amministrazione è quello di stimolare i giovani, informandoli ed orientandoli, a rimboccarsi le maniche per cogliere alcune opportunità del mercato metropolitano.

Il recupero delle campagne e la salvaguardia del territorio va poi correlata alla possibilità della permanenza continuativa: se diamo la possibilità di costruire una piccola abitazione, incrementando l'indice nelle aree agricole, salvaguardiamo il territorio dai dissesti e miglioriamo il paesaggio.

In linea generale ritengo che l'amministrazione pubblica deve fare "da sponda" all'attività privata, aiutare e favorire l'intrapresa dei propri concittadini. Per questo bisogna potenziare lo sportello unico e facilitare quanto più possibile l'avvio delle nuove attività.

 

6) Altre ipotesi per lo sviluppo economico?

Bagheria si avvia a diventare sempre più un paese senza economia, un quartiere dormitoio di Palermo. Bagheria merita invece una classe dirigente preparata in grado di invertire la rotta, di avviare cioè e gestire il cambiamento, utilizzando le risorse che ci connotano e che tutti conosciamo, risorse da mettere a "sistema" per uno sviluppo possibile. Immagino Bagheria quale un polo integrato di servizi qualificati per l'intera area metropolitana di Palermo, sede di eventi e luogo che attrae e polarizza flussi i quali determinano ricadute positive sul sistema economico locale.

 

7) I costi della politica: pensi di fare qualcosa di concreto per ridurre le ingenti somme che senza dare un ritorno concreto vanno a finire nelle tasche dei politici?

E' giusto che chi dedica tempo e professionalità alla gestione della cosa pubblica, rinunciando al proprio lavoro, venga giustamente ricompensato, altrimenti solo i ricchi faranno politica. Essendo un dipendente regionale non è un problema che mi tocca. Tuttavia si pone la questione morale di una maggiore produttività delle assemblee elettive che va regolamentata, a tutti i livelli di governo, per non creare sprechi di danaro pubblico. Politica non deve fare rima con inefficienza e dissipazione, ma con efficienza ed efficacia.

 

8) Il corso Umberto chiuso al traffico: Sciortino ne rivendica la paternità, e pur sottolineando le criticità, insiste che andrà avanti su questa strada.
Qualora venissi eletto sindaco di questa città cosa faresti di corso Umberto?

Anche la vicenda Corso Umberto è stata malamente gestita dall'attuale Amministrazione, con l'improvvisa chiusura totale del Corso, che ha provocato una vera e propria rivoluzione del traffico cittadino, senza l'avvio tempestivo di misure volte alla valorizzazione del Corso e al decongestionamento del traffico nelle vie adiacenti.

Certo ora è difficile tornare indietro.

A mio avviso occorre ridefinire il sistema della viabilità cittadino, attraverso un piano complessivo che disegni il sistema della mobilità in funzione dei bisogni dei cittadini e delle reali esigenze delle diverse categorie produttive.

Va verificata con le Associazioni di categoria e con tutti i cittadini l'effettiva sostenibilità della totale pedonalizzazione di Corso Umberto, che ha creato forti criticità nelle aree circostanti e pesanti ricadute in tutta la mobilità cittadina.
Intendiamo dare impulso alla realizzazione dei parcheggi vicino al corso, dei semafori e della manutenzione del manto stradale: in tempi certi và definito l'avvio dei lavori del parcheggio previsto dal PRG a monte di via Libertà.

Va realizzato un sistema di mobilità pubblica ecologica che partendo dalla Stazione e dallo svincolo serva i principali servizi urbani.

Su tale aspetto va ricercata sinergia con gli operatori economici. Compito dell'Amministrazione è quello di facilitare l'arrivo a Bagheria degli abitanti del circondario, (anche risolvendo la questione svincolo autostradale), consentire agevolmente di raggiungere il corso e parcheggiare nelle vicinanze; compito dei commercianti è fare in modo che i nostri vicini tornino a fare acquisti a Bagheria, attraverso incentivazioni varie.

 

9) Se ti trovassi a dover decidere in quale direzione canalizzare risorse e investimenti anche di fondi europei quale direzione indicheresti: infrastrutturazione e servizi alle imprese; investimenti sulle bellezze architettoniche e ambientali volti a favorire il turismo; servizi che migliorino la qualità di vita dei bagheresi ( pulizia urbana, verde pubblico ecc..); investimenti sulla qualificazione del personale.

Non credo che mi troverò mai di fronte uno scenario di questo tipo: a Bagheria per esempio sono stati già avviati i lavori per gli insediamenti produttivi, ed è logico che farei in modo di portare a termine l'interevento che è strategico per lo sviluppo economico.

La precondizione di qualsiasi politica di sviluppo territoriale, non dimentichiamolo, è poi una città pulita e accogliente dove ci si muove agevolmente.

Sono convinto che la prossima amministrazione dovrà ispirarsi a ciò che di meglio hanno prodotto le precedenti : di quella del sindaco Valentino dovrà prendere lo slancio ideale, il rispetto delle regole e il buon governo della cosa pubblica, l'impegno per la valorizzazione dei beni culturali e la connessa attivazione di processi virtuosi in termini di ricaduta sul sistema economico locale.

Dall'Amministrazione Fricano dovrà continuare, oltre a tale ultima azione, comune alla precedente, la progettualità messa in campo e la grande capacità di intercettare le risorse finanziarie di provenienza esterna.

Aspetto quest'ultimo che sarà decisivo ove si consideri che nei due anni a venire (e nelle eventuali proroghe dei termini) si verificherà una accelerazione della spesa che metterà a disposizione delle amministrazioni "brave" risorse comunitarie ingenti, (stante che ad oggi è stato speso appena il 10% delle risorse programmate dal POR, programma operativo regionale, 2007-2013).

Ci vorrà pertanto un parco-progetti idoneo a cogliere tali opportunità e ci vorrà pure un PRG in corso di validità che dia la conformità alle opere pubbliche da realizzare. E su entrambe le questioni si giocherà il futuro di Bagheria.

 

10) Sia tu che gli altri candidati a sindaco, a aprte Vincenzo Provino, avete ormai una lunga esperienza politica alle spalle, e miracoli nonne avete fatti. Cosa potrà cambiare se sarete sindaci?

Nessuno ha la bacchetta magica, ma anche in situazioni economiche e sociali difficili la qualità degli amministratori, dei sindaci e degli assessori fa la differenza. Come nel calcio ci sono giocatori volenterosi che corrono senza costrutto, ci sono però quelli che hanno più stoffa, che hanno insomma i "piedi buoni".

E sono questi che fanno la differenza, nel calcio come nella politica. E nel calcio, come nella politica, conta anche la squadra.

 

11) E tu pensi di avere i piedi buoni, e una buona squadra?

Sui piedi ne sono convinto e la mia storia mi conforta. Sulla squadra che ho in mente posso solo dire che sarà di grande qualità, competenza e professionalità.

 

10) In cinque righe: perché i bagheresi dovrebbero darti il voto

Perchè non voglio fare il sindaco che gestisce l'esistente.

Vorrò, se sarò eletto, essere un sindaco che sperimenta e che rinnova, che guarda a forme nuove di partecipazione e di coinvolgimento delle imprese e delle associazioni dei cittadini nella gestione della cosa pubblica, coniugando pubblico e privato, mutuando forme di cogestione e collaborazione positivamente sperimentate in altre parti d'Italia.

Metodo questo che sarà decisivo per superare i problemi che nascono dalle riduzioni progressive dei trasferimenti di spesa dallo Stato ai Comuni, che ogni anno diventano sempre meno consistenti.
Mi sono poi sempre caratterizzato nel fare e, se ne sono stato capace in questi quindici anni, potrò continuare. I bagheresi valuteranno la credibilità e l'affidabilità di chi si propone ed ha dato prova di saper fare.

 

 

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