Si è insediato il nuovo consiglio comunale - di Angelo Gargano

Si è insediato il nuovo consiglio comunale - di Angelo Gargano

Politica
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C'erano tutti gli ingredienti per la cerimonia d'insediamento: l'emozione al punto giusto, la "permanente" delle signore fatta il giorno prima, le mogli in ghingheri con i figli in commoventi quadretti familiari, abiti della domenica per qualche papà e mamma.
Insomma tutti a goderseli e a coccolarseli i neo eletti trenta consiglieri, una buona metà dei quali al loro debutto politico.

Anche noi dell'informazione non ci siamo risparmiati: impegnati a riprendere, fotografare, intervistare e cercare di cogliere umori e rumors di quanto avveniva nel retropalco e nei corridoi.

La seduta inizia con un certo ritardo c'è ancora da definire qualcosa dopo il coup di teathre della sera prima, quando con un gesto dalla indubbia forza politica Nino Maggiore ha lasciato la compagnia di Antonio Passarello e Antonio Chiello, ed ha compiuto l'unico vero gesto politico di queste settimane.

Facendo gruppo con Pagano, Tornatore e Vella, e lasciandosi almeno per il momento le mani libere, ha fatto sì che il Partito democratico torni ad essere uno dei soggetti del confronto politico.
Si tratterà adesso per questo partito di tornare a far funzionare gli organismi e di fare politica anche fuori del consiglio comunale, che è quello che manca da tempo a Bagheria.

La segretaria inizia leggendo gli articoli di legge che prevedono la incompatibilità con il ruolo di consigliere comunale; essere dipendente nello stesso comune, avere liti in corso con la stessa amministrazione, appartenente a corpo di polizia o ministro di culto ecc.. sembra una noiosa lista della spesa, però è la questa la democrazia: come dice il celebrante nei matrimoni di rito anglosassone, chi è a conoscenza di qualche motivo di impedimento lo dica subito o taccia per sempre

Poi si passa alla vera e propria cerimonia di giuramento, che ognuno cerca di interpretare al meglio secondo la propria personalità, chi con voce quasi marziale , chi con tono serenità , chi con un empito di partecipazione, chi in modo distaccato.
Applausi, applausi, applausi.

Poi la parola passa alla politica.

C'è da decidere chi sarà il presidente, ci sarà da decidere chi dell'U.D.C. andrà a prendere il posto dell'assessore designato Caterina Vigilia, che verrà votata quale presidente dell'assemblea consiliare.

Chi dice Nino Di Francesca, chi dice Piero Miosi. Pare che alla fine la spunterà Miosi

Ma problemi piccoli e grandi ce ne sono in tutti i partiti, si va a decidere chi saranno i capigruppo, il vicepresidente del consiglio, le commissioni e i relativi presidenti e vicepresidenti, sono i momenti in cui il famoso manuale Cencelli è la Bibbia dei politici

Sciamano come api operose gli "homines novi" dell'entourage di Lo Meo, nei corridoi, debordano nell'aula; ormai, dopo una serie indefessa di riunioni e incontri sono di casa nella sala giunta, nella stanza del sindaco e nei paraggi.
Discutono, si accalorano, si incontrano e si scontrano, parlottano, mandano e ricevono messaggi e messaggini , fanno e disfano accordi, qualcuno perde la pazienza.

Insomma il clima delle grandi occasioni.

Alla fine portano a casa una vittoria anche di immagine, ma non sfondano: eleggono la Vigilia sullo scranno più alto di Palazzo Ugdulena; prende 17 voti, contro i 7 che vanno a Michele D'Amato, i 3 a Piero Aiello, e i 2 a Mimmo Prestigiacomo.

Applausi, ovviamente, anche perché è la prima volta che una donna nel consiglio di Bagheria viene chiamata a ricoprire questo ruolo.

Al momento del cambio delle consegne, Gino Di Stefano che sino a quel momento nella qualità di consigliere "anziano" per voti ( somma di voti personali e voti di lista) ha presieduto la seduta, ricorda la prematura scomparsa di Nunzio Morana, che era stato coordinatore cittadino del PID.

La Vigilia si insedia, così come è d'uso, ringraziando i consiglieri e i cittadini e ripromettendosi di rappresentare in maniera equa le istanze di tutti i gruppi politici.

La maggioranza si impantana però sulla proposta di Mimmo Di Stefano alla vicepresidenza, che, molto opportunamente è stata lasciata all'opposizione,a causa dei soliti tre- quattro franchi tiratori.

Si ferma a quota quindici Mimmo Di Stefano, a dodici arriva invece Antonio Scaduto del PID.

Elezione del vicepresidente rinviata, se ne parlerà alla prossima seduta.

Oggi abbiamo tutti sorriso, domani si torna alla durezza del vivere quotidiano e delle decisioni dure e impopolari: il consiglio è stato appunto aggiornato a venerdì mattino, ed all'ordine del giorno ci sarà la stangata della Tarsu.

E ci sarà poco da ridere.

 

 

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