Piano regolatore generale: due settimane di forti fibrillazioni

Piano regolatore generale: due settimane di forti fibrillazioni

Politica
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E’ stato Carlo Tripoli, un dipendente “storico” della sezione urbanistica del nostro comune, a ripercorrere in un documentato volumetto l’iter delle vicende urbanistiche degli ultimi sessanta anni a Bagheria.
E sono state sempre vicende travagliate e controverse che già agli inizi degli anni ‘60 hanno provocato crisi politiche, cambi di maggioranza, e spesso anche indagini giudiziarie.
Si comincia con l’incarico per la redazione del primo piano regolatore di Bagheria dato dal sindaco Silvestre Cuffaro nel 1953 al professore Spatrisano, piano che non vide però mai la luce.

I primi scandali urbanistici vengono documentati nel 1964, e nascono da quella breve ” finestra” di tre mesi che vide al comune una maggioranza formata dai Partiti comunista e socialista, e da una frangia civica democristiana, che vedeva presenti in giunta e in maggioranza figure di specchiata moralità.

Oggi dopo cinquanta anni esatti, le vicende dell’uso del territorio continuano a suscitare polemiche, passioni, scontri tra e nei partiti, fattacci di cronaca: nelle ultime due settimane in particolare una incredibile escalation di eventi che ripropongono la difficoltà per una parte della politica bagherese a confrontarsi con spirito sereno e libero da pregiudizi con i problemi dello sviluppo del territorio.

Qualche volta approfondiremo la storia urbanistica di questo intervallo di tempo, per ora atteniamoci al diario dei fatti accaduti nelle ultime due settimane.

Venerdì 13 gennaio il consiglio comunale dopo un dibattito durato due giorni in cui era intervenuti reiteratamente l’avv. Francesco Lupo a portare lumi sugli aspetti giuridico legali, l’ing. Vincenzo Aiello per gli aspetti meramente tecnici ed il sindaco Vincenzo Lo Meo per dar indicazioni più squisitamente politiche, il consiglio comunale approva con 18 voti a favore e 3 contrari un o.d.g. che invita l’amministrazione a portare al più presto in consiglio comunale il progetto di revisione generale del P.R.G. per il relativo provvedimento di adozione.
 

Appena tre giorni dopo, il 16 gennaio, Nicolò Tomasello, segretario cittadino dell’U.D.C., invia ai tre consiglieri “rei” a suo avviso di aver votato a favore dell’o.d.g., contravvenendo ad un orientamento del partito, una lettera in cui viene comunicata la loro sospensione dal partito.

Venerdì 20 gennaio i tre consiglieri comunali colpiti dall'anatema del segretario, Marco Sciortino, Caterina Vigilia e Gaetano D'Agati, spalleggiati da Antonio Scaduto che ha preannunciato il suo rientro nell'U.D.C., ribadiscono con una lettera al segretario la linearità del loro comportamento e rilanciano chiedendo al segretario di dimettersi.

Nella notte tra sabato 21 e domenica 22 gennaio avviene un furto inquietante nei locali della sezione urbanistica del comune: vengono rubati i computer del responsabile dell’ufficio ing.. Aiello, e di tutti i suoi collaboratori:

Il 23 gennaio il PID con un articolo di Bartolo Di Salvo pubblicato sul nostro sito attacca il sindaco Lo Meo, accusandolo che in tema di Piano regolatore e programmazione del territorio sta facendo tutto il contrario di quanto affermato in campagna elettorale.

Il 25 gennaio Lo Meo risponde con una nota anche questa da noi pubblicata, in cui rivendica la correttezza delle proprie opinioni in tema di piano regolatore che debbono, dice il sindaco essere lette e interpretate nel contesto di tempo e di circostanze in cui sono state fatte, ribadisce la volontà di poratre al più presto in consiglio lo strumento urbanistico “revisionato”.

Nella stessa lettera però sia pure in maniera confusa si lascia trasparire che il silenzio del PID, concretatosi nella mancata condanna pubblica del furto dei computer, possa suonare come involontaria complicità con il gesto criminoso.

Giovedì 26 gennaio il PID nelle persone Bartolo Di Salvo e Gino Di Stefano, malgrado una tempestiva ( e comunque preannunciata) smentita del sindaco circa questa interpretazione del suo scritto, presenta in questura una formale querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del sindaco.

Solo il venerdì 27 gennaio  l’orizzonte comincia a schiarirsi, con una lettera del nuovo segretario dell’U.D.C., dr. Mimmo Guarneri, in cui si afferma che nessun provvedimento disciplinare statutariamente valido è stato mai assunto nei confronti di consiglieri o militanti dell'U.D.C. di Bagheria.

Nicolò Tomasello viene clamorosamente sconfessato, ma il partito ritrova, o dovrebbe ritrovare, l’unità e la pace.

Questi i fatti nella loro sequenza e nella loro essenzialità che dimostrano che di strada, una parte della politica bagherese, ne ha ancora tanta da fare per potere parlare di sviluppo del territorio guardando agli interessi della comunità e non alle “particelle” e ai loro proprietari

 

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