Oltre duemila partecipanti per dire anche con la musica e i palloncini colorati il no di Bagheria a mafia e pizzo - Video

Oltre duemila partecipanti per dire anche con la musica e i palloncini colorati il no di Bagheria a mafia e pizzo - Video

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E' stata una bella giornata, di quelle da ricordare e che i partecipanti, giovani soprattutto, ricorderanno a lungo: sono ben oltre duemila ragazzi e giovani, ma anche gente matura, che oggi hanno sfilato lungo corso Umberto I a Bagheria per dire, ai commercianti ribellatisi al pizzo, che non sono soli e che la mafia a Bagheria non ha futuro.

 

Gli organizzatori anche se giovani e alle prime armi si sono rivelati all'altezza del compito che li attendeva dopo una nottata riempita dalle drammatiche e sconvolgenti notizie che arrivavano da Parigi: il clima originale della marcia era più di un happening fatto di canzoni, balli ritmati e condito con i palloncini con i colori della nostra bandiera, che una manifestazione su una problematica seria e grave.

La difficoltà è stata superata con grande intelligenza facendo precedere la sfilata dalla esecuzione degli inni nazionali francese e italiano che hanno visto un coro possente levarsi su corso Umberto: il collegamento ideale con il dramma che si era consumatoa Parigi si realizzava attraverso le note della Marsigliese che parlano di libertà, eguaglianza e fraternità, temi universali all'ordine del giorno anche della odierna manifestazione.

Un momento di intensa e struggente commozione che si leggeva nelle voci spezzate e nelle lacrime di qualcuno. E' bastato questo momento per lanciare un ponte di solidarietà e di partecipazione con quanto sta avvenendo al di là delle nostre frontiere.

Poi si è tornati sul tema della marcia, cartelloni e striscioni che richiamavano alla responsabilità che come singoli e come comunità ci compete in questa circostanza.

Andiamo ai presenti e purtroppo anche ai tanti assenti.

Il nerbo della manifestazione sono stati i giovani, gli studenti e tantissimi insegnanti; e la loro partecipazione è stata consapevole e convinta, segno di come essendo la mafia anche un atteggiamento mentale e subculturale è proprio da lì, dalla scuola che occorre sempre ripartire per segnare una discontinuità con il passato.

Quindi gli imprenditori: ci sono Gianluca Calì che ha il grande merito di avere aperto una breccia nel muro del silenzio già quattro anni fa, Mimmo D'Agati l'imprenditore edile che con la forza e la serenità  interiore della sua testimonianza nel servizio delle Iene mandato in onda su Italia Uno e curato anche dal giornalista Ismaele La Vardera, ha fatto riflettere e commuovere milioni di italiani; c'è Giovanni  Busetta, la cui famiglia ha pagato un contributo di sangue non indifferente a causa di cosa nostra, Michelangelo Balistreri che da tempo testimonia del suo impegno antimafia, abbiamo visto anche qualcuno dei 36 'coraggiosi', come sono stati definiti mescolati tra la folla, e ci sono anche alcune figure simbolo di ConfCommercio, ma anche se potremmo aver dimenticato qualche nome, dei commercianti e degli imprenditori neanche l'ombra; qualcuno forse intruppato alla coda del corteo ma anche quelli la cui attività dà su corso Umberto, a parte qualche lodevole eccezione, hanno pure evitato di affacciarsi per salutare i corteo.

Segno che c'è ancora tanta strada da fare.

 La politica ha dato invece oggi una grande prova di unità e di partecipazione per dire che sui temi fondanti e vitali per la comunità ci si può ritrovare gomitoa gomito senza polemiche e baruffe.

Ci sono oltre al sindaco Patrizio Cinque ed al presidente del consiglio Claudia Clemente, una ventina almeno tra consiglieri di tutti gli schieramenti politici e rappresentanti della politica, dei sindacati e delle associazioni a vari livelli.

 La chiesa come istituzione, era rappresentata da Padre Francesco Michele Stabile e da padre Luciano Catalano; si poteva pensare ad una partecipazione più corposa dopo la presa di posizione coraggiosa e condivisa di solidarietà ai taglieggiati  letta domenica scorsa a conclusione delle celebrazioni religiose, ma tant'è.

Ci sono poi parecchi rappresentanti del Lions Club e del Rotary club, oltre ad espressioni della borghesia colta e qualche reduce dei movimenti e partiti della sinistra storica.

Un quadro molto composito e vivo insomma ma che non scioglie i nodi di fondo della nostra comunità, di quel 'ventre molle' della società bagherese e isolana che percepisce ancora la mafia come una sorta di quasi ineluttabile presenza.

Comunque il clima e il taglio ella manifestazione grazie alle performance canore e musicali delle due band dei 'Tossicodivertenti' e di 'Bando alle ciance' , che hanno preceduto l'intero corteo, metteva allegria ed oggi era d'obbligo pensare al bicchiere mezzo pieno.

 

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