I Presidi del Liceo-Ginnasio “Francesco Scaduto” di Bagheria dal 1953 al 1970 - di Mimmo Aiello

I Presidi del Liceo-Ginnasio “Francesco Scaduto” di Bagheria dal 1953 al 1970 - di Mimmo Aiello

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I Presidi del Liceo-Ginnasio “Francesco Scaduto” di Bagheria dal 1953 al 1970: i prof. Cosimo Cannata, Renato Composto, Aldo D’Asdia, Pietro Mazzamuto, Giuseppe Spatafora.

Ricopro l’incarico di bibliotecario del Liceo dal 1992...prima di me due professoresse di lettere classiche si erano occupate della biblioteca, Emma Greco e Maria Civello. Ho conosciuto la prof.ssa Greco da studente: insieme a Giuseppe Tornatore e Nino Bari la aiutavamo a riordinare e inventariare i libri e infatti Peppuccio Tornatore nel suo libro "Baarìa.Il film della mia vita"(1)  ancora ricorda che gli avevano concesso di saltare l’ora di religione a condizione che aiutasse in biblioteca.Comunque era bello prendere i libri nuovi , sfogliarli, e riporli negli armadi adocchiandone anche qualcuno da chiedere in prestito . Quando rimisi piede , da professore, nel “mio” liceo il preside Monforte mi convoca in presidenza e mi comunica che da quel momento sarei stato il nuovo bibliotecario. Rimasi sorpreso ma accettai con piacere. Tra i compiti del bibliotecario ci sarebbe anche quello di curare la memoria storica della scuola e le presenti note vorrebbero essere un piccolo contributo alla storia del liceo e della nostra città. Il primo Preside del Liceo-Ginnasio statale di Bagheria ( autonomo dal 1953)fu il prof. Cosimo Cannata , docente universitario di Fisica , dal 1953 al 1956,che dovette però dividersi tra gli impegni di docente presso varie facoltà palermitane e i doveri didattici e amministrativi della nuova scuola. L’anno seguente subentrò Il prof. Renato Composto. Il primo Annuario del Liceo Ginnasio statale di Bagheria viene curato proprio dal Preside Renato Composto(2), si riferisce all’anno scolastico 1956-57 e viene pubblicato a Palermo dalla Unione Tipografica.  Al preside Composto si deve soprattutto l’intitolazione del Liceo a Francesco Scaduto: come si evince dalla lettura delle pagine dell’Annuario nel Dicembre del 1956 il Collegio dei Professori si riunisce per le proposte d’intitolazione e già il 27 aprile del 57 si ottiene il decreto ministeriale. Forse una volta la burocrazia funzionava!

Quell’anno fu ricco di iniziative e soprattutto il Preside , da fine storico qual’era, ricordò con specifici interventi la tragedia della rivolta ungherese, di enorme attualità in quel momento , e la partecipazione dei democratici ungheresi alla Spedizione dei Mille: segno del profondo legame che unisce sempre il passato e il presente oltre che i popoli del mondo. Significativo l’acquisto delle attrezzature per il Gabinetto di Scienze, molto complete e moderne , e di un proiettore cinematografico a 16 mm . Tra le tante attrezzature scientifiche spiccava uno scheletro autentico , appeso con un gancio ad un sostegno con piedistallo mobile. Lo scheletro è sempre stato presente nei ricordi di tutti gli alunni e alunne del Liceo: da sempre chiamato Fritz dagli allievi, forse perché la ditta Leybold che aveva fornito il materiale era tedesca.In seguito nacque anche la leggenda che si trattasse dei resti di un ebreo assassinato nei Lager. il Preside Giuseppe Spatafora , che ricoprì l’incarico do preside dal 1971 al 1985,invece raccontava un commovente episodio a proposito dei poveri resti dell’ignoto defunto( ormai da più di cinquant’anni presente in Laboratorio).  Una volta , ci diceva il Preside (da noi ragazzi chiamato affettuosamente u Preside) per il Giorno dei Morti, un’ allieva si presentò in Presidenza con un mazzo di fiori e gli chiese se poteva portare il suo piccolo omaggio floreale in Laboratorio per deporlo accanto allo scheletro e lì pregare un attimo per lo sconosciuto.
Il Preside Spatafora, che da tenente di fanteria era stato prigioniero in Germania e che rischiò pure la morte per fame nel campo di prigionia, venne vinto dall’emozione e accompagnò personalmente la studentessa: deposero i fiori davanti allo scheletro e pregarono insieme per tutti i morti che nessuno ricorda.

Ogni volta che parlava dell’episodio gli venivano le lacrime agli occhi. Ma di Don Peppino Spatafora parleremo più avanti. La lettura dell’Annuario, oltre all’elenco nominativo completo degli studenti e studentesse dalle quarte ginnasiali A e B ,del triennio A e della terza B , ci fornisce spunti per alcune considerazioni. Il totale degli iscritti risulta di 218 allievi di cui 51 ragazze; alcune classi sono miste altre solo maschili ( nella quarta A su 27 solo 5 solo cinque sono maschi e comunque il 23% di ragazze liceali non è male per gli anni Cinquanta e non sembra peraltro che ci fosse una tendenza a formare classi miste. Elevato invece è il numero degli allievi per classe :si va da un minimo di 21 a ben due classi con 36 e 38 alunni.
Interessante sarebbe pure approfondire l’esito lavorativo dei liceali poiché ,sebbene piuttosto pochi rispetto ad una città di oltre 30.000 abitanti , sembrerebbero (a prima vista e solo per alcuni di cui conosco le carriere professionali ) professionalmente ben riusciti e molti anche in posizioni rilevanti nella società bagherese e della provincia palermitana: tanti impiegati,tanti professionisti medici, avvocati , architetti e ingegneri...poi professori come Maria Civello,Giovanni Falcone , Pietro Giammanco ( futuri nostri colleghi) , Gaetana Visconti,Renato Favognano, presidi come Angelo Lo Verde e Concetta Guagenti, docenti universitari come Enrico Aiello, sociologi come Don Salvatore Lo Bue ,inoltre fu alunno del Liceo il famoso fotografo Ferdinando Scianna .
La lettura delle poche paginette dell’Annuario ci dice pure qualcosa riguardo i professori e il Consiglio di Amministrazione della Cassa scolastica: fra loro oltre al preside Composto, ci sono il prof. Giuseppe Scordato, che sarà preside e il prof. Giuseppe Di Leonardo , che per sei anni (1963/1965 e 1969/1971 ) sarà preside incaricato proprio del Liceo Scaduto ed infine il prof. Tommaso Ajello, docente di Chimica Farmaceutica e Rettore dell’Università di Palermo dal 1958 al 1963 ( al quale sarà poi intitolata la scuola media statale di via Consolare).


Inoltre tra i docenti troviamo i professori Vincenzo Brighina e Pietro Santangelo: il primo conosciuto come mitico grecista nonché persona di vastissima cultura e il cui ricordo è assolutamente vivo in tutti coloro che hanno avuto la possibilità di averlo come docente, il secondo diventerà docente di Letteratura Italiana all’Università di Palermo.
Ho conosciuto Il prof. Scordato quando ero studente perché ero stato eletto consigliere d’Istituto ( con i Decreti delegati del 1974 ) del liceo Scaduto e poi partecipai anche al Consiglio distrettuale scolastico il cui presidente era allora proprio Giuseppe Scordato. Mi colpì subito per la gentilezza e signorilità dei modi e per la cultura politica che esprimeva. Egli ,profondamente democratico , credeva nella scuola pubblica come luogo essenziale della formazione civile e culturale della nazione e per essa voleva il meglio da tutti coloro che nella scuola vivevano. Successivamente ho scoperto che anche il prof. Scordato aveva partecipato alla seconda guerra mondiale come ufficiale e (come il preside Spatafora) era stato deportato in Germania dopo l’armistizio dell’8 settembre .
Entrambi nei luoghi di prigionia si rifiutarono di aderire alla fascista Repubblica di Salò scegliendo di rischiare la vita nei lager piuttosto che la collaborazione con i nazisti .
Il preside Peppino Spatafora raccontava quei momenti ancora con passione :“ Come potevamo , così, da un giorno all’altro, scegliere di combattere insieme ai militari tedeschi che, sino al giorno prima della scelta o Mussolini o il Re , ci avevano umiliato,trattato come bestie, feriti, torturati e assassinati! Solo i vigliacchi aderirono e così ritornarono a casa ma senza dignità!”.
L’avvenire morale italiano però apparterrà a quei giovani che scelsero il Re, nonostante avesse lasciato il Paese e l’esercito senza ordini e nel disastro più totale: i seicentomila militari italiani che da prigionieri dissero coraggiosamente no agli aguzzini loro sì che credevano nell’Italia del futuro e non in quella del passato.
Tra le pubblicazioni che riguardano la storia del Liceo Scaduto un’ altra fonte importante è la pubblicazione edita la Scuola media di Stato Giosuè Carducci di Bagheria.
Il Comune di Bagheria nel 1964 decide di costituire un Comitato promotore per la redazione di un Documentario commemorativo della scuola in occasione del cinquantenario dell’istituto. Il Comitato lavora molto bene e pubblica un bel volume , edito dal Comune e a cura dell’avvocato Oreste Girgenti, fratello del poeta e drammaturgo al quale è stata intitolata la scuola elementare di via Grotte.
Il legame tra la scuola Carducci e il Liceo Classico è il legame che unisce padre e figlio: tuttora molti allievi e docenti provengono da quella scuola. Ci siamo permessi di rendere pubblico il volume per rendere un doveroso omaggio alla scuola più antica di Bagheria e dalla quale il Liceo è nato. La pubblicazione è ricca di documenti , notizie, fotografie e biografie di tanti bagheresi , ex alunni del Carducci , che si sono distinti nel lavoro ,nella cultura , nella politica . Alcuni tra loro nel servire la Patria l’hanno onorata sino al sacrificio in guerra: numerosi ex allievi del Carducci sono stati insigniti di medaglie al valore militare e qualcuna, purtroppo, anche alla memoria.
Una testimonianza interessante è quella del preside Giuseppe Cottone.
L’interessante Annuario ospita un suo articolo e il dotto preside racconta come nacque l’idea della Lapide commemorativa dei Coffaro sulla Torre Ferrante, accanto all’Arco detto del Padreterno. Il prof. Cottone aveva appena ricevuto l’incarico della presidenza del Liceo e correndo l’inizio dell’anno 1960 , centesimo anniversario dell’Unità d’Italia ( anzi come si diceva allora “Sicilia ’60-Italia ‘61”) cercava per la città tracce del passato risorgimentale bagherese e nessun monumento o altro sembrava attestare la passione patriottica di Bagheria.
Visitando la Biblioteca Comunale, presso Palazzo Ugdulena, il neo preside incontra il poeta bibliotecario Castrense Civello che gli mostra i reperti garibaldini baarioti e lo conduce alla Torre Ferrante ,teatro dell’insurrezione patriottica dell’aprile 1860 a ridosso dei fatti della Gancia a Palermo: le mura compatte e merlate suggeriscono al professore l’idea della lapide e della manifestazione commemorativa.
In effetti nell’atrio di Palazzo Ugdulena , sede del Municipio, una Lapide ricordo esisteva ed esiste ancora: fu collocata nel primo cinquantenario dell’Unità, nel 1910 ma forse né il poeta Civello né il preside Cottone amavano frequentare tanto i luoghi della politica locale ... oppure si pensò di far parlare le pietre della Torre così da richiamare ai distratti baarioti di allora , e di oggi , che il passato ce l’abbiamo dentro. Il preside Cottone scrisse appunto : Il muro esterno della Torre, ai miei occhi curiosi, si trasfigurò, e divenne il monumento cittadino del Risorgimento bagherese. Nel 2010 ancora una volta Il Liceo-Ginnasio Francesco Scaduto commemora i fatti del Risorgimento bagherese promuovendo ,con altre associazioni e con Il Comune di Bagheria,l’apposizione di una piccola Targa a ricordo di quei fatti: un folto gruppo di studenti insieme al Ds Domenico Figà e in compagnia di ex alunni che avevano partecipato alla manifestazione del 1960.

torre ferrante 1
Dopo gli anni bagheresi il prof. Cottone diventa preside del Liceo Cannizzaro di Palermo.
Dal 1966 la presidenza è affidata al prof. Aldo D’Asdia , docente universitario e italianista di valore, amico e collaboratore peraltro del prof. Pietro Mazzamuto, docente di Letteratura Italiana alla facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo che sarà preside del Liceo dal 1969 al 1971 . Il prof. Mazzamuto era un uomo alto e robusto ma dal volto mite e paziente: ricordo un corso originalissimo di lezioni su Leopardi e poi una volta durante il mio esame di Letteratura Italiana , spesso interrotto da piccoli problemi logistici, quel gigante buono dai folti capelli bianchi non si spazientì mai e se ne scusò con me e con gli studenti che assistevano. La cortesia e l’umiltà erano il suo tratto caratteristico. Nel 1963 e sino al 1965 la presidenza era stata tenuta da un preside incaricato , il bagherese prof. Giuseppe Di Leonardo ( ex combattente anche lui partecipò alla guerra dal 1938 sino al 1945 come ufficiale dei Bersaglieri ) docente di filosofia e storia, studioso del Mazzini e autore di varie pubblicazioni tra le quali un interessante saggio, purtroppo poco noto ma disponibile nella nostra biblioteca, sul cristianesimo del dottor Zivago, il personaggio protagonista dell’omonimo romanzo di Boris Pasternak. Il prof. Di Leonardo praticamente era in pratica il vero preside, in quanto sia D’Asdia che Mazzamuto erano spesso assenti per motivi accademici, per cui generazioni di studenti bagheresi lo hanno conosciuto come docente e come preside. Nell’a.s. 1971-72 arriva al Liceo Scaduto un nuovo preside:il prof. Giuseppe Spatafora, docente di lettere classiche,corleonese.
A don Peppino però dedicherò il prossimo articolo.

Prof. Mimmo Aiello

Note: 

1. Giuseppe Tornatore- G.Calabrese,Baarìa.Il film della mia vita, Rizzoli, 2009
2. Su Renato Composto vedi http://www.comune.palermo.it/archivio_biografico_comunale/schede/renato_composto.htm; http://www.isspe.it/Dic2000/dipasquale.htm; http://www.isspe.it/Dic2000/crisafi.htm

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