Scende in campo la "squadra dai piedi buoni"

Scende in campo la "squadra dai piedi buoni"

Politica
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Ad un mese esatto dall'elezione Vincenzo Lo Meo ha sciolto i nodi e presentato ufficialmente i nuovi assessori e le relative deleghe.

Chiunque abbia a cuore gli interessi di questa città non può che augurarsi che le buone intenzioni e gli impegni manifestati in periodo elettorale vengano nei prossimi mesi e nei prossimi anni mantenuti.

C'è stato qualche inciampo iniziale: dalla "trovata" di pubblicare on line il rendiconto quotidiano di cassa ( il tempo ci dirà se fu elemento di trasparenza o di confusione), alla assegnazione di alcune deleghe e ad alcune scelte fatte dal nuovo sindaco proprio nelle prime settimane di mandato, che fanno pensare che le ipoteche di gruppi e partiti che hanno concorso alla affermazione di Vincenzo Lo Meo pesino sulla nuova giunta più di quanto non è giusto che sia.
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I risultati di questa nuova amministrazione potremo valutarli con serenità e obiettività almeno fra un paio d'anni, ma sin dalle prime settimane di lavoro dei nuovi amministratori, si capirà se è stata imboccata la strada giusta.

Vogliamo soffermarci in particolare su quello che è stato il "leif motiv" di queste prime settimane: buchi, anzi voragini nel bilancio, spese pazze, dissesto del Coinres, che assieme alla riduzione di trasferimenti ai comuni da Stato e Regione potrebbero portare il comune sull'orlo del tracollo finanziario.

Non sarebbe male che, piuttosto che lasciar filtrare queste voci incontrollate e allarmistiche, il sindaco ed il titolare della delega al bilancio, Fara Pipia, dopo essersi studiate ben bene le carte, dessero ai cittadini attraverso una pubblica conferenza stampa una informazione completa e corretta; spiegandoci quali, quanti e perché sono i debiti accumulati dalle precedenti amministrazioni e se Bagheria ha un "rating" peggiore di altri comuni siciliani di pari dimensioni.

Far circolare cifre in libertà serve solo o a fare confusione o a precostituirsi degli alibi.

Di certo sinora sono arrivati due decreti di finanziamento per opere pubbliche per cinque milioni di euro ed altri sicuramente ne arriveranno nelle prossime settimane per opere messe in cantiere dalla precedente amministrazione. Ma tant'è.

E' stata annunciata, e su questo non possiamo che concordare, una politica della lesina e del rigore che taglierà tante spese inutili e superflue per dare fiato un pò di fiato alle esauste casse comunali.
Vedremo poi come e cosa si proporrà di tagliare, vedremo se alle buone intenzioni seguirà la buona pratica.

I settori dove si dovrà dare una pesante sforbiciata sono noti: il sistema di raccolta e smaltimento rifiuti che ingoia, senza garantire un servizio appena dignitoso milioni e milioni di euro.

Si dovrà usare il bisturi per operazioni di taglio selettivo che diano sì garanzie di lavoro, ma che diano soprattutto garanzie che il personale impiegato verrà effettivamente impegnato nei servizi per cui è stato assunto, o in quelli che l'amministrazione riterrà più utile.

Sarà difficile, ma occorrerà provarci.

L'avvio della differenziata che in una prima fase potrà essere "sperimentale" presso scuole , comunità, attività commerciali e artigianali, sarà lo strumento principe per potere ridurre i costi di raccolta e conferimento a discarica. Vedremo cosa proporrà l'amministrazione.

Vengono poi le consulenze: anche qua c'è un impegno solenne di Lo Meo e della sua maggioranza a non assumere consulenti, anche se la postilla aggiunta da alcuni e cioè "che non siano strettamente necessari" non è incoraggiante perché lascia aperto non una porta, ma un portone.

I costi degli affitti: è giusto utilizzare per fini sociali gli immobili confiscati alla mafia, ma è pure giusto che alcuni uffici, a partire per esempio dall'Ufficio di Collocamento di via Consolare possa trovare spazio in un immobile confiscato liberando da un onere ormai ultratrentennale l'amministrazione.

Un accordo con l'AST che ci costa oltre 350.000 euro l'anno per un servizio di poca o scarsa utilità: si vada a rinegoziare l'accordo per renderlo più adatto alle nostre esigenze, e cioè due linee circolari interne che consentano di ridurre il numero di autoveicoli circolanti

Ed infine il costo dei politici.

In questo 2011 , lo abbiamo già scritto l'amministrazione si gioverà del fatto che la riduzione degli assessori da otto a sei ed il periodo di "silenzio" del consiglio protrattosi per oltre tre mesi consentirà una riduzione di almeno un 20% da quel "picco della vergogna" di un milione di euro raggiunto nel 2010.

Stando alle intenzioni già manifestate l'amministrazione si appresta a chiedere un sacrificio ai propri concittadini: ma per chiedere un sacrificio ai "tartassati", i politici dovranno però dimostrare di essere i primi disposti a fare i sacrifici.

Si impegnino quindi, Lo Meo e la sua maggioranza, contestualmente al momento in cui vanno a chiedere un aumento della TARSU di ridurre di almeno il 25% indennità e rimborsi ai consiglieri.

E non riducendo l'importo del "gettone" la cui entità sappiamo benissimo che è prevista per legge, o risparmiando solo sullo "straordinario" del personale, facendo svolgere i consigli di mercoledì pomeriggio o di mattina.

Si impegnino sindaco, assessori, presidente del consiglio, capigruppo, a fare le sedute di consiglio e commissioni strettamente  e veramente necessarie, di non superare cioè un tetto massimo di tre sedute settimanali tra commissioni e consiglio comunale, più che sufficienti per garantire il confronto democratico e la soluzione dei problemi cittadini.

Fare settimanalmente, come è avvenuto negli ultimi cinque anni, una spensierata riunione di capigruppo e tre o quattro sedute settimanali di una stessa commissione in cui si parlava di aria fritta, è uno spreco ed un insulto per quelle migliaia di famiglie che stanno vivendo una crisi economica gravissima e che la comunità tutta non è più disponibile a tollerare.

Se lo ricordi Lo Meo: nessun aumento della TARSU dell'entità di cui si è parlato potrà essere anche solo proposto, se prima la amministrazione non manifesta un impegno solenne a tagliare i costi della politica.

 

Angelo  Gargano

 

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