Una seduta consiliare lunga e impegnativa- di Lorenzo Gargano

Una seduta consiliare lunga e impegnativa- di Lorenzo Gargano

Politica
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Nella seduta del 9 agosto, il consiglio comunale è stato convocato con un solo punto all'ordine del giorno, la discussione e la votazione sulla delibera di variante per gli Insediamenti produttivi e artigianali di Aspra di Via Cotogni

La seduta, convocata per le 9,00 è cominciata con quasi un ora e mezza di ritardo, anche perchè lo stesso atto era stato sottoposto al voto del consiglio circosrizionale di Aspra, riunitosi nella stessa mattinata, dove era passato all'unanimità, come ha sottolineato appunto in apertura, il presidente del consiglio circoscrizionale Atanasio Matera).

Questo ritardo però non passa inosservato: Gino Di Stefano, capogruppo del PID, e trascinatore dell'opposizione, accende subito la miccia e solleva una pregiudiziale di legittimità della seduta.

La validità della seduta -secondo Di Stefano- verrebbe inficiata dal fatto che pur essendo stata convocata alle nove, il primo appello era stato chiamato alle 10,30, e che se la seduta fosse dichiarata valida, si sarebbe creato un pericoloso precedente che nel futuro non avrebbe certo agevolato la puntualità e quindi l'efficienza del consiglio comunale.

La segretaria comunale Mimma Ficano, chiamata in causa, ha chiarito che in questi casi è la prassi a prevalere sulla norma. La prassi ormai consolidata-in base anche all'esperienza maturata a Bagheria in questi mesi- è che il consiglio comincia sempre con un certo ritardo, e la cosa è stata sempre tacitamente condivisa dall'intero consiglio

Si affronta quindi l'argomento all'o.d.g.

L'assessore ai lavori pubblici Tania Naro presenta la delibera di variante, chiamando, in assenza del RUP Geom. Tantillo, l'Ing. Vincenzo Aiello a spiegare l'atto nei dettagli, a nome dell'amministrazione.
Aiello sottolinea l'importanza delle aree PIP di Monaco e quelle di Aspra, il cui lungo iter burocratico risale al 1998.

Il piano di insediamenti produttivi e artigianali di Via Cotogni ad Aspra, è identificata nel Piano regolatore generale come zona D1, sulla quale sono consentite esclusivamente opere di tipo artigianale, ad esempio, ed è il caso asprense, industrie ittico conserviere.

Molte delle quali, già presenti ed operanti nella frazione marina, non dispongono di locali idonei e servizi infrastrutturali ed urbani adeguati all'attività d'impresa svolta.

La variante prevede l'impegno di una superficie di 128.405 mq, divisa in 40 lotti (di cui 2 già occupati) che misurano da mq 934 a mq 5332 .

Il costo totale per la realizzazione ammonta a 10.000.000 di euro, e sarà interamente finanziato con fondi europei e regionali, senza quindi gravare quindi sul bilancio comunale.

Il preventivo analitico, prevede la spesa di 6.833.777,00 di euro per opere varie di infrastrutturazione: luce, acqua, fognatura, spazi adibiti a verde, impianti per le linee telefoniche e anti-incendio, oltre a 3.858.000 euro per gli espropri dei terreni dell'area interessata.

L'ingegnere Aiello conclude annunciando ai 25 consiglieri presenti, che l'amministrazione intende presentare un "emendamento tecnico" allo schema di convenzione allegato alla variante per colmare alcune lacune emerse da uno studio più attento.

L'opposizione intende presentare a sua volta emendamenti alla variante, ravvisando una mancata chiarezza e completezza di alcuni punti della delibera.

L'atto dunque non può essere sottoposto al voto d'aula immediatamente, e comunque, nel corso dei lavori d'aula, viene chiarito che il PIP non opera se con esso non viene contestualmente votato e approvato anche lo schema di massima di convenzione collegato alla variante, necessario per l'attuazione e l'operatività della variante stessa.

La seduta viene sospesa, per consentire a tecnici e dirigenti del comune di redigere l'annunciato emendamento tecnico, e a meno di altri intoppi, votare la delibera.

L'emendamento "tecnico", presentato dall'amministrazione, redatto dall'ingegner Vincenzo Aiello capo dell'ufficio urbanistica, e con il parere tecnico favorevole dell'ingegnere Giovanni Mercadante, Capo dell'ufficio tecnico, però, anzichè appianare i contrasti fino a quel momento rimasti sotto traccia, ingenera la reazione delle opposizioni.

Il tentativo dell'amministrazione, sindaco in testa, e della maggioranza, di votare l'atto nel più breve tempo possibile, fallisce.

Momenti confusi e concitati, dove i gruppi consiliari si consultano trasversalmente per capire se è ancora possibile procedere su una linea comune da parte di tutto il consiglio circa la votazione e approvazione dell'atto.

Tutto il consiglio è accomunato dalla volontà di dotare Aspra di un area artigianale: su tutto il resto però, a partire dalle modalità di assegnazione dei lotti, alla congruità del prezzo degli espropri dei terreni, alle tempistiche sull'operatività della delibera di variante, sembrano divisi.

Il nodo focale dell'emendamento presentato dall'amministrazione è il punto C, nel quale si premette che -"in questa fase non è stato previsto un apposito regolamento di attuazione"- pertanto si propone di "cassare in tutto il contenuto dell'atto deliberativo, e dell'allegato schema di convenzione, qualsiasi riferimento al regolamento, in quanto in atto non esistente".

In poche parole, si vada avanti, per ora , senza il regolamento attuativo

Il Partito Democratico (Vella- Tornatore- Maggiore) congiuntamente con il gruppo di Bagheria Popolare (Mimmo Di Stefano- Prestigiacomo), presenta, perdonateci il bisticcio di parole, un subemendamento all'emendamento, il cui intendimento è quello di cassare la lettera C dell'emendamento dell'amministrazione, cioè il punto che prevede la cancellazione di ogni riferimento ad un regolamento attuativo del PIP.

Pid e Pdl non stanno a guardare, ed anch'essi annunciano emendamenti all'atto.

La votazione della variante in tempi brevi salta, perchè, come da regolamento, gli emendamenti, prima di essere discussi e votati, devono essere esaminati dagli uffici pertinenti.

A questo punto Caterina Vigilia, presidente del consiglio comunale, apre la discussione generale.

Prendono la parola i capigruppo in consiglio, per primo Antonino Passarello dei Democratici per Bagheria., che pur facente parte della maggioranza non nasconde dubbi e perplessità su alcuni passaggi della delibera di variante.

I consiglieri di opposizione che prendono la parola, ognuno con il proprio stile e con le proprie argomentazioni, non lesinano critiche all'amministrazione, rea, secondo loro, di aver portato frettolosamente in aula un atto lacunoso che necessità di uno studio più attento da parte del consiglio.

Ad effetto l'intervento di Gino Di Stefano (Pid), il quale fa sobbalzare sulla poltrona Vincenzo Lo Meo, definendo i primi mesi della sua amministrazione come "il circo di Lo Meo". E definendo ironicamente "faraonica" la festa del patrono S. Giuseppe appena conclusa, che, inevitabilmente, ha diviso ancora una volta i bagheresi tra contenti e scontenti.

Non è ancora tempo per giudicare se la nuova amministrazione sia composta da "Api operaie" o da personaggi "circensi": in questo momento è certamente necessario che lavorino con serenità, senza una spada di Damocle pendente sulle teste; ma è pur vero che in alcune circostanze la "squadra dai piedi buoni" sembra girare a vuoto e l'azione amministrativa sembra confusa e pasticciona senza una regia chiara e determinata.

Siamo appena all'inizio della consiliatura, e serve tempo anche ai nuovi protagonisti politici, per comprendere appieno dinamiche e funzionamento della macchina comunale, abbastanza traballante per la verità; dunque le cose dovrebbero andar meglio nel futuro, almeno per quanto riguarda l'incisività dell'azione amministrativa.

Gli interventi si susseguono, si allungano ancora i tempi della seduta, si litiga sul merito e sulla forma dell'atto; passate le 14,00 è ormai chiaro che la seduta verrà aggiornata all'indomani (oggi per chi legge. ndr).

Il capogruppo PD Daniele Vella nel suo intervento, stigmatizza la gravità che comporterebbe la mancata adozione di un regolamento che disciplini fasi e modalità di attuazione e assegnazione delle aree PIP. "Verrebbe a mancare uno strumento fondamentale di democrazia ed uguaglianza"- dichiara Vella -"ogni imprenditore o operatore deve conoscere paramentri e requisiti che regolano l'assegnazione dei lotti delle aree artigianali di Aspra, all'uopo si potrebbe ricalcare con le dovute modifiche il regolamento già esistente, previsto per le aree PIP Monaco"-.

Tra i consiglieri di maggioranza il capogruppo de L'altra Bagheria, Angelo Puleo, si sofferma sulla necessità di prendere in esame la delibera di variante in tempi brevi, per dotare Aspra delle aee PIP. -"Gli interventi che ho ascoltato non sono stati molto costruttivi, discutere su cavilli procedurali o vizi formali, sta soltanto allontanando il momento della votazione senza al contempo portare migliorie all'atto"-.

Gaetano D'Agati, capogruppo UDC, è però di parere diverso -"Ringrazio i consiglieri che hanno preso la parola prima di me da questo microfono"- " Gli interventi che ho ascoltato sono stati quasi tutti moderati, e come e giusto che sia, nelle differenze di ruolo tra maggioranza e opposizione, utili a far venir vuori eventuali perplessità o carenze di ciò che adremo a votare e si spera approvare".

Il consigliere Piero Aiello del PDL, anch'egli distintosi in questi primi passi di consiliatura per aver condotto una decisa ma leale opposizione insieme agli altri due compnenti del gruppo, La Corte e Amoroso, chiede all'amministrazione senza troppi giri di parole, di ritirare l'emendamento tecnico appena presentato, visto che quest'ultimo, lungi dall'appianare dubbi e incongruenze sull'atto, ha rafforzato le resistenze ad una votazione della delibera di variante senza uno studio più approfondito.

L'ingegnere Aiello, riprende la parola per dare risposta ai quesiti posti dai consiglieri durante i loro interventi, ma ormai la questione è diventata troppo politica, e la determinazione dei consiglieri a far slittare il voto è ferrea.

Sono passate le 15,00: "Rebus sic stantibus", il presidente del Consiglio aggiorna la seduta al 10 agosto ore 9,00.

I lavori dunque procederanno in aggiornamento, con la discussione e votazione degli emendamenti e solo successivamente il consiglio voterà la delibera di variazione sulle aree Artigianali di Aspra.

LORENZO  GARGANO