Il Bilancio e Bagheria al capolinea

Il Bilancio e Bagheria al capolinea

Politica
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Bagheria 11-12-11 - Alla fine il bilancio nella sessione che avrà inizio lunedì verrà, comunque sia, approvato: è difficile, se non impossibile, pensare che consiglieri eletti appena sei mesi fa, facciano karakiri,

e rinuncino oggi a gettoni e indennità per la preoccupazione di essere un domani chiamati in un eventuale giudizio di responsabilità.

Sarà però un sì che non segnerà l'avvio di una stagione di governo della città, ma di una agonìa lenta che non sappiamo quanto potrà durare, o per meglio dire, durerà sin quando qualcuno dovrà prendere atto che non si potranno pagare gli stipendi non solo ai dipendenti legittimi o illegittimi del Coinres, ma agli stessi  dipendenti comunali, e lasciare il passo ai commissari-liquidatori.

Si parlerà di emendamenti, di somme stornate da un capitolo ad un altro, ma con la consapevolezza di stare parlando di decisioni forse solo virtuali, perchè stando a quanto sostiene qualcuno che ci capisce, in presenza del dissesto, gli unici impegni di spesa possibili sono quelli che discendono da obblighi di legge e che rientrano in un ambito rigoroso e definito, e cioè stipendi, rate di mutui, bollette, oneri generati da contratti operanti verso terzi, punto e basta.

Il giorno dopo l'approvazione del bilancio ci si troverà a dover gestire situazioni difficili che già oggi si manifestano,a partire dalla vicenda dei dipendenti Coinres, gruppo Temporary (180 in tutto, 26 per Bagheria ), e la cui astensione dal lavoro sta determinando l'ennesima emergenza rifiuti.

Mancano - ci dice il sindaco - soprattutto gli autisti, per cui pur avendo mezzi "a nolo" in numero sufficiente, ben sette, non riusciamo a farli muovere per l'assenza degli autisti, con  i commissari che di fronte alle pressanti richieste del sindaco fanno orecchie da mercante e con la situazione che scivola ogni giorno di più verso l'ingovernabilità.

Si dovrà poi affrontare il problema del "reinserimento" di questi lavoratori espulsi in "progetti", del tipo di contratto che dovrà essere loro applicato, della "riconversione" della pletora di amministrativi, dei controlli ancora oggi virtuali sulle effettive presenze sul lavoro e sulle ore reali di straordinario prestate dall'universo dei dipendenti Coinres e dei mezzi a nolo; si tratterà di governare processi non facili che richiedono larga unità e partecipazione e grandi capacità  di direzione e di coinvolgimento non solo delle forze politiche, ma anche delle forze sociali.

La prospettiva è quella di dover sempre continuare a sopravvivere in questa situazione, che vede emergenze ad ogni piè sospinto, problemi della città irrisolti e che si aggravano ogni giorno di più, servizi essenziali che "saltano", un paese sempre più sporco e impoverito e con una classe politica, e Bagheria non fa eccezione, che sembra avere scarsissima consapevolezza della drammaticità del momento.

Quando si impone il raddoppio della  Tarsu, la rivalutazione degli estimi sugli immobili, l'incremento di quote Irpef regionale e e di Ici comunale, delle accise sui carburanti, l'aumento di due punti di incremento di IVA (che provocherà vistosi aumenti dei prezzi), e si blocca il recupero dell' inflazione per le pensioni sopra 1.000 euro, e di contro non si toccano gli stipendi dei deputati perchè si "violano le prerogative del Parlamento", e non si riducono a Bagheria il numero sedute di commissioni perchè i consiglieri "debbono lavorare" e guadagnare, perchè altrimenti la poltica la faranno solo i "ricchi", (questa la singolare e divertente tesi sostenuta dalla sinistra di oggi);  quando cioè si prepara per cittadini della classe media, una mazzata da 2.000-2500 euro l'anno e forse più, e si insiste pervicacemente in Parlamento, alla Regione e nei consigli provinciali e comunali a mungere la mucca delle casse pubbliche senza alcun pudore, vuol dire che chi ci governa, da Roma  a Bagheria, anche se da noi eletti, ha perso da tempo non solo la dignità, ma semplicemente il diritto di rappresentarci.

Non meravigliamoci poi se il "qualunquista" Beppe Grillo arriverà al 10% e oltre

Angelo Gargano

 

 

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