Attualità

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 294 del 19 dicembre 2011 il Bando per interventi di attivazione di filiere produttive delle biomasse , secondo la Linea di attività 1.1 “Interventi di attivazione di filiere produttive che integrino obiettivi energetici ed obiettivi di salvaguardia dell’ambiente e dello sviluppo del territorio” del POI Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007-2013.

Il bando dispone di risorse finanziarie complessive per l’attuazione degli interventi pari a 100 milioni di euro, ed è gestito da INVITALIA.

Il provvedimento mira a integrare gli obiettivi energetici di salvaguardia dell’ambiente e sviluppo del territorio attraverso il riutilizzo e la valorizzazione delle biomasse.

Le biomasse sono la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura; gli sfalci e le potature provenienti dal verde pubblico e privato; la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.

Possono beneficiare del bando le micro, piccole e medie imprese che intendano operare nei territori delle regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.
Destinatari
Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi d’investimento aventi ad oggetto:
a) attività di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007, ivi compresa la produzione di biocarburanti;
b) produzione e distribuzione di energia elettrica, biometano e calore, limitatamente ad impianti alimentati da biomasse;
c) altre attività di servizi espressamente indicate nel bando.

Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, i programmi dovranno essere:
• diretti alla valorizzazione di biomasse provenienti esclusivamente da filiere delle biomasse agroindustriali e agroforestali e da distretti industriali; le biomasse da rifiuti urbani potranno essere utilizzate limitatamente alla frazione organica della raccolta differenziata per la produzione di biogas mediante fermentazione anaerobica;
• qualora prevedano lo svolgimento delle attività di cui alle precedenti lettere a) e c), diverse da quelle tese alla fabbricazione di biocarburanti, assicurare che le stesse attività siano funzionalmente subordinate all’esercizio delle attività di cui al comma 1, lettera b) e, comunque, inerenti al ciclo di vita delle biomasse.

Agevolazioni
Le agevolazioni per i programmi di investimento sono concesse sotto forma di contributo in conto impianti e finanziamento agevolato.
I soggetti beneficiari devono apportare un contributo finanziario pari almeno al 25% del totale delle spese ammissibili.
La misura delle agevolazioni è definita in termini di intensità massime (in ESL) rispetto ai costi agevolabili:
1. Piccole imprese 50% ESL (53% conto impianti – 47% finanziamento)
2. Medie imprese 40% ESL (33% conto impianti – 67% finanziamento)
3. Grandi imprese 30% ESL (20% conto impianti – 80% finanziamento)

Ad esempio, per un programma d’investimento proposto da una piccola impresa, con spese ammissibili pari a 100, per la cui copertura finanziaria il soggetto proponente apporta mezzi propri pari a 30, le agevolazioni concedibili saranno pari a 70 (100 – 30), di cui 37,10 in contributo in c/impianti (pari al 53% di 70) e 32,9 a titolo di finanziamento agevolato (pari al 47% di 70).

Programma di investimento

Verranno ammessi alle agevolazioni i programmi il cui importo complessivo delle spese ammissibili sarà compreso tra 2 e 25 milioni di euro. Gli impianti finalizzati alla produzione di energia elettrica dovranno avere una potenza a regime superiore ad 1 MW ed inferiore a 4 MW.

I programmi dovranno essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni ed essere conclusi nei tempi, non superiori a 24 mesi e comunque entro il 30 giugno 2015.

Presentazione delle domande e valutazione

La domanda di agevolazioni in formato cartaceo deve essere presentato a partire dal 19 marzo 2012 e sino al 17 aprile 2012. Le domande verranno valutate secondo i seguenti criteri:
1. solidità patrimoniale e finanziaria dell’impresa richiedente
2. validità tecnica e tecnologica del programma
3. piano finanziario per la copertura degli investimenti e delle spese relative alla normale gestione, attraverso il ricorso ai mezzi propri aziendali, alle fonti di finanziamento esterne ed alle agevolazioni
4. ammissibilità degli investimenti indicati dall'impresa per quanto attiene alla pertinenza, alla congruità delle spese prospettate e alla soglia minima e massima ammissibile

Roberto Lo Meo
Funzionario di Sviluppo Italia Sicilia S.p.A.
 

Alla luce del nuovo ordine del giorno del consiglio Comunale bagherese per la seduta di lunedì 16 gennaio 2012, con rammarico abbiamo costatato che ancora una volta questa amministrazione ha deciso di disinteressarsi di un’occasione di sviluppo per il territorio, soprattutto mirato alla comunità asprense.

Mi riferisco all’adesione del nostro Comune al Distretto Turistico Tematico “Pesca turismo e cultura del mare” che doveva essere votata in seduta straordinaria nella convocazione del 16 dicembre 2011, in vista del termine ultimo concesso ai comuni per il 19 dicembre, secondo il decreto assessoriale di riconoscimento dei 26 distretti turistici nella Regione Siciliana.

Tuttavia, in quella sede il Consiglio non pervenne ad alcuna votazione non ritenendo sussistenti i requisiti di necessità e urgenza, anche a seguito di una proroga dei termini di adesione concessi ai Comuni fino alla data del 25 gennaio 2012.

Per tali ragioni ci si aspettava che alla prima seduta utile ordinaria del Consiglio l’adesione al distretto “Pesca” sarebbe stato oggetto di discussione in aula.
Al contrario, il 19 dicembre durante i lavori del Consiglio Comunale il capogruppo del PID aveva proceduto alla richiesta di prelievo dall’ordine del giorno del Distretto in questione con voto sfavorevole della maggioranza che, uscendo allo scoperto, dimostrava tutta la propria ambiguità: l’iniziale sostegno al distretto “Pesca” si trasformava in breve in un deciso NO da parte dell’Amministrazione Lo Meo.

Ma i primi sentori di un tale cambio di direzione erano stati percepiti già durante i lavori della Prima Commissione il 06/12/2011, quando l’Assessore al Turismo Francesco Cirafici, intervenuto alla seduta, palesava tutti i suoi dubbi in ordine all’adesione a questo distretto.

Di conseguenza, l’esclusione del Distretto Turistico Tematico “Pesca turismo e cultura del mare” dall’ Ordine del Giorno per il Consiglio di lunedì 16 gennaio, sembra avere lo scopo di fare decadere il Comune dal termine di proroga concesso per l’adesione e fissato per il 25 gennaio 2012.

Ebbene, che l’Amministrazione abbia ormai deciso di rinunciare al Distretto “Pesca” è sicuramente chiaro; ciò che non si comprende invece è il motivo per il quale, questa volontà non è stata palesata dall’inizio, preferendo adottare l’escamotage della scadenza dei termini per non prendersi le responsabilità di rinunciare, senza apparente motivo, ad una occasione di miglioramento dei servizi turistici e valorizzazione del territorio.

A ciò si aggiunga che, diverso esito ebbe l’adesione al distretto Turistico “Costa Normanna”, approvato dal Consiglio dopo aver bocciato alcuni emendamenti formulati dal sottoscritto e condivisi dal mio partito e da altri consiglieri comunali, con i quali si chiedeva l’eliminazione del gettone di presenza per i membri del CDA del Distretto, per adeguarlo alle più vantaggiose condizioni che offriva il distretto Turistico “Pesca”, privo di remunerazione a qualsiasi titolo.

Ma ancora una volta il sindaco Lo Meo e la sua maggioranza hanno detto NO alla riduzione dei costi.

Esiste, poi, fondato timore che l’approvato Distretto “Costa Normanna” diventi l’ennesimo “carrozzone politico”, in quanto la sua natura giuridica di consorzio prevede che l’intera responsabilità patrimoniale e penale delle sue attività ricada sui comuni aderenti al distretto: “ COINRES docet” .

Al contrario, il distretto “Pesca” avente la diversa natura di associazione, comporterebbe che le richiamate responsabilità giuridiche ricadano sui singoli componenti dell’organo amministrativo che la gestisce, con evidente vantaggio per i comuni costituenti, anche alla luce degli sbagli del passato.

Sarebbe stato logico che il Comune avesse aderito ad entrambi i distretti turistici, in un’ottica di completamento di un percorso che si sarebbe dovuto concludere con la valorizzazione delle coste del nostro comune.

Tenuto conto che il termine ultimo del 25 gennaio 2012, previsto per l’adesione al distretto “Pesca” è ancora pendente, il Sindaco Lo Meo si trova ancora nelle condizioni di modificare la situazione attuale, inserendo la questione all’ordine del giorno del primo Consiglio utile ordinario, così da smentire quanto fin’ora sostenuto e spazzando via ogni dubbio sulla scarsa chiarezza e sull’ambiguità dimostrata da questa amministrazione.

Maurizio Lo Galbo
(Vice-capogruppo PID)

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Riconsegnare le licenze di pesca alle Capitanerie: è questa la decisione assunta in una assemblea aperta svoltasi domenica mattino presso il largo Trizzanò di Porticello, cui hanno partecipato oltre trecento pescatori, con delegazioni in rappresentanza delle marinerie del Golfo.

Sin da subito si è iniziato a consegnare le licenze di pesca che da domani saranno concretamente riconsegnate alle Capitanerie; nel contempo verrà informato il Prefetto della situazione di blocco dell'attività del comparto con la richiesta nel contempo di essere esonerati dal pagamento dei contributi per il periodo di inattività, e sino a quando la vertenza non sarà sbloccata.

La misura è colma, i pescatori non ce la fanno più a destreggiarsi tra le continue, e per certi versi paradossali, limitazioni delle normative comunitarie che valgono per i paesi aderenti alla Comunità europea, ma non valgono per le imponenti flotte pescherecce giapponesi; non ce la fanno più a reggere i costi del carburante che aumenta continuamente; non ce la fanno più a vivere dentro un porto che scoppia per il numero di natanti che deve contenere; non ce la fanno più a vedere un mercato, un tempo fonte di ricchezza, che deperisce ogni giorno sempre di più.

A tentare di canalizzare la protesta verso obiettivi concreti e raggiungibili, con i megafoni di un tempo, ci sono il sindaco Antonio Napoli e il direttore tecnico di Anapi pesca Francesco Zizzo.

L'esasperazione è grande, la gente di mare invoca forme di lotta dure e decise, ma nel contempo viene invocata l'unità della categoria in altre occasioni venuta meno, con episodi di crumiraggio che hanno minato la compattezza della marineria e pregiudicato il raggiungimento di risultati.

Ma l'impressione che si ricava stavolta è che la corda del disagio è stata tesa tanto e rischia di spezzarsi , in concomitanza anche delle misure economiche del nuovo governo, non consenta più la sopravvivenza di un comparto che in Sicilia conta 8.000 addetti, e che mette in moto importanti settori dell' indotto nell'economia del territorio.

 

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